Il Club Alpino Italiano è l’associazione di alpinisti e appassionati di montagna più antica a livello nazionale ed è anche la più vasta. L’idea di fondare un’associazione in grado di essere un punto di riferimento per gli alpinisti è venuta a Quintino Sella, che il 12 agosto 1863, in occasione dell’ascensione del Monviso, ha parlato di questa associazione alla presenza di vari alpinisti italiani come Giovanni Barracco.
La fondazione ufficiale del Club Italiano Alpinisti è avvenuta il 23 ottobre 186 a Torino e tra i fondatori figurano Sella e oltre duecento appassionati della montagna come Luigi Vaccarone e Bettino Ricasoli. Il Club si è ispirato alla associazioni già esistenti in Austria, Inghilterra e Svizzera.
La prima sede è stata stabilita a Torino (oggi la sede sociale si trova ancora nel capoluogo piemontese), ma dopo la seconda guerra mondiale la sede legale è stata trasferita a Milano, dove si trova anche oggi. Con l’unificazione del Regno d’Italia sono state aperte altre sedi e nel 1873 Sella, al tempo ministro delle Finanze del Regno, ha fondato la sezione di Roma.
Nel 1920 il Club Alpino Italiano ha assorbito la Società degli alpinisti tridentini e la Società alpina delle Giulie, ma con l’avvento del fascismo si è visto costretto a cambiare denominazione, diventando il Centro alpinistico italiano (tutto per mantenere la purezza della lingua italiana).
Il Club Alpinistico Italiano è membro fondatore dell’Unione internazionale delle associazioni alpinistiche, nel quale sono riuniti i club alpini principali del tratto alpino. Le attività che svolge sono varie: dalla gestione di rifugi e bivacchi alla didattica, dalla promozione della sicurezza alla tutela dell’ambiente montano fino alla collaborazione con l’Esercito Italiano per l’addestramento delle truppe alpine.
Inoltre il Club Alpino Italiano si occupa della pubblicazione di vari libri, di manuali e di due riviste: Lo Scarpone e Montagne 360°. Nel 1874 ha anche fondato il Museo nazionale della montagna, che si trova a Torino.