Quando Equitalia e Agenzia delle Entrate costringono i contribuenti a processi inutili e costosi, scatta il risarcimento
Quando l’Agenzia delle Entrate oppure Equitalia ignorano i ricorsi legittimi e validi dei contribuenti, mostrandosi indifferenti al fatto di avere torto, scatta il risarcimento danni. Quest’ultimo va a compensare le spese sostenute per un processo costoso e inutile che non sarebbe servito: la Commissione Tributaria Regionale di Roma ha stabilito tutto ciò con una sentenza ricostruita dal portale Laleggepertutti.it.
Tra l’altro, oltre a questo risarcimento di base, ce n’è un altro per ogni volta in cui Agenzia e Equitalia hanno resistito nel processo nonostante le ragioni valide dei contribuenti. La causa imposta al cittadino con malafede o colpa grave non va dunque trascurata. Il problema dei processi fiscali, però, è proprio la dimostrazione della malafede.
Spesso capita di trovarsi di fronte a dei funzionari che ignorano le richieste dei contribuenti, spiegando di non avere alcuna competenza, che c’è bisogno solamente del giudice e che esistono circolari che non gli consentono di intervenire. Altre volte, invece, il cittadino viene costretto ad attendere il ricorso in Cassazione quando le sentenze precedenti sono già andate a sfavore del Fisco. Questa scarsa diligenza va risarcita, come previsto anche dal Codice di Procedura Civile.