Lazio in dieci uomini dopo appena 6′, ma passa in vantaggio e alla fine vince 3-1. Nel finale Berisha para un rigore
La terza sfida del gruppo E di Europa League vede la Lazio impegnata all’Olimpico contro un Rosenborg pronto a dare battaglia per ottenere la vittoria. Tra i pali si rivede Berisha, mentre in difesa Pioli schiera Konko Mauricio, Hoedt e Radu. Confermati Onazi e Cataldi a centrocampo, mentre in attacco si rivedono Mauri e Matri insieme a Candreva e Felipe Anderson.
I padroni di casa partono forte e al 4′ devono fare i conti con il doppio palo colpito da Hoedt e Mauri sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Il primo incorna di testa e colpisce il palo, il secondo sulla ribattuta colpisce la traversa. Ma tutto cambia quando al 6′ la Lazio si ritrova in dieci uomini a causa dell’espulsione di Mauricio. Il difensore sbaglia il controllo del pallone e favorisce l’avversario che punta la porta. A quel punto interviene e lo stende. Fallo a favore del Rosenborg ed espulsione, la terza in stagione, per il difensore brasiliano. Il Rosenborg, forte della superiorità numerica, avanza e i biancocelesti sbandano non poco, sbagliando passaggi e controlli del pallone, proprio come gli avversari. Al 10′ fuori Onazi e dentro Gentiletti. Con questo cambio la Lazio torna alla difesa a quattro. Nessuna vera occasione da gol per gli ospiti fino al 25′ quando Bjordal colpisce indisturbato di testa in area di rigore. Konko colpevole in questo caso dato che si perde l’avversario. Passano 2′ e Berisha interviene per la prima volta per bloccare un cross rasoterra. Ma al 28′ ci pensa Matri a far rifiatare la Lazio: Candreva porta palla in avanti, vede il taglio di Matri e verticalizza alla perfezione per la punta che tira al volo e trova la sua terza rete in biancoceleste. Dalla gioia del vantaggio si passa al brivido corso appena 1′ dopo: Gentiletti perde palla, Skjelvik viene lanciato, tira a incrociare, Berisha tocca e il pallone colpisce il palo. E il numero dei legni arriva in parità dopo cinque minuti. Søderlund colpisce di testa, Berisha non ci arriva, ma ancora una volta il palo salva la Lazio.
Il Rosenborg inizia bene il secondo tempo e si riversa in attacco fin dai primi minuti, anche se non crea reali pericoli. Ma l’avanzata del Rosenborg permette alla Lazio di ripartire in contropiede, proprio come succede al 54′ con Matri lanciato da Mauri. L’attaccante scatta verso la porta avversaria e serve Anderson che la piazza all’angolino. 2-0 per gli uomini di Pioli. Il tecnico del Rosenborg effettua il primo cambio e inserisce Mikkelsen per Dorsin. I biancocelesti a questo punto giocano con più scioltezza, ma il Rosenborg non si dà per vinto e accorcia le distanze con Søderlund, che colpisce di testa, anche stavolta indisturbato grazie al liscio di Gentiletti. La Lazio è attesa da un finale di passione. Pioli nel frattempo cambia Felipe Anderson con Lulic, ma la squadra, come da copione, soffre e al 72′ il solito Søderlund effettua un altro tiro di testa, ma non inquadra lo specchio della porta. Ma nel momento di sofferenza la Lazio trova il gol del 3-1 con Candreva. Tutto parte con un’altra ripartenza: Matri aspetta l’inserimento di Radu che cade in area dopo il contatto con un difensore e a quel punto l’arbitro, generoso in questo caso, concede il calcio di rigore. Alla battuta va Candreva che sbaglia, ma appoggia in rete dopo la deviazione del portiere del Rosenborg. Gli ospiti non mollano e ci provano all’81’ con Midtsjo, ma il suo tiro, con Berisha battuto, finisce fuori di poco. Dopo l’ammonizione di Milinkovic-Savic, nel Rosenborg entra Vilhjalmsson al posto di Selneas. Nel finale ammonizione anche per Matri e rigore per gli ospiti. Sciocchezza di Konko, ma Berisha para e il risultato non cambia: 3-1 e primo posto nel girone.
La Lazio trema in difesa. A fine ottobre sembra ancora mancare equilibrio tra i giocatori e Mauricio di certo non facilita i suoi compagni. Tre espulsioni da inizio stagione iniziano a pesare, soprattutto quando i centrali a disposizione sono contati a causa dell’assenza di De Vrij. Candreva il solito trascinatore e non è da meno Matri, sempre protagonista nelle azioni che hanno portato ai gol.
