Attentato di Parigi, il Giubileo si faccia ma restate nel vostro paese. E’ la proposta del Codacons dopo che l’Isis ha minacciato di colpire la Capitale
“Il Giubileo si faccia, ma senza recarsi a Roma“. La proposta arriva direttamente dal Codacons, preoccupato del fatto che la Capitale possa diventare il prossimo obiettivo dell’Isis. “Non chiediamo a Papa Francesco di annullarlo – prosegue l’associazione dei consumatori – ma di trasformarlo in un momento di preghiera, al quale i fedeli possono partecipare dal proprio paese, senza recarsi a Roma“.
L’attacco terroristico che ha dilaniato uno dei paesi simbolo dell’integrazione fra etnie diverse grazie al colonialismo, dunque, preoccupa e non poco le associazioni di categoria del Bel Paese. Una mancanza di tutela del cui sentore avevamo già parlato in un altro articolo, dove sono stati sollevati dubbi concreti sulla pericolosità insita in un evento così importante come il Giubileo e i suoi milioni di pellegrini.
La crociata verso l’occidente avrebbe di fatto il suo naturale compimento, oltretutto nel momento di maggiore raccoglimento della Chiesa Cattolica. La domanda è se il Vaticano abbia pensato o stia pensando all’eventualità di un passo indietro e quanto una decisione in tal senso sia concreta perché si arrivi a una rinuncia ufficiale. Una situazione difficile, una matassa in cui è difficile districarsi. I duecento milioni stanziati dal Governo a favore di Roma per reggere l’urto del Giubileo rappresentano comunque uno sforzo e allo stesso tempo un investimento il cui ritorno economico garantirebbe un certo respiro alle casse – non propriamente ricche – della città di Roma.
Ma quanto è concreta la possibilità che Roma diventi il prossimo scenario di un attentato? Il ministro degli Interni, Angelino Alfano, ha dichiarato durante una conferenza che il livello di sicurezza è salito dal livello 1 al livello 2, per un regime di allerta a quanto pare blando e parimenti fisiologico visto l’attentato di Parigi di poche ore fa. Al netto dei 700 militari che si andranno ad aggiungere a quelli della Capitale affinché non domini appunto la paura.
Allora se tutto tace, è auspicabile che nei prossimi mesi a fare rumore siano le voci dei fedeli raccolti in preghiera e non le eco degli spari, delle bombe e poi delle sirene. Che non siano le grida a fare da colonna sonora a questo Giubileo, ma piuttosto la misericordia di Dio. Almeno per chi ci crede.