Derby senza curve, i politici dicono la loro e parlano anche al prefetto Gabrielli, che al momento usa erroneamente – a loro avviso – la linea dura con tutti
Quello andato in scena domenica all’Olimpico è stato il primo derby senza curve pronte a sostenere i propri colori. La Curva Nord e la Curva Sud, infatti, hanno portato avanti la protesta contro Gabrielli e le nuove regole e hanno disertato lo stadio. Non era mai successo nella stracittadina e ovviamente l’argomento continua a tenere banco. Proprio dal mondo politico sono arrivati diversi commenti in merito: si parla di sconfitta per l’intero calcio e soprattutto si tira in ballo il prefetto della Capitale, reo di non agire in modo corretto, ovvero non cacciando i violenti che hanno portato all’attuazione di tale sistema. Palozzi, consigliere regionale, si chiede il perché di tale chiusura di Gabrielli nei confronti dei tifosi, e ha detto:
“Fa davvero male aver visto vuote le due curve dell’Olimpico, i feudi del tifo biancoceleste e giallorosso: ieri a perdere è stato il sistema calcio e, più in generale, lo sport italiano. Continuiamo a chiederci come mai il prefetto Gabrielli, invece di fare la guerra ai veri tifosi violenti, preferisca recintare come bestie semplici cittadini che si presentano allo stadio per tifare solo la propria squadra. Le istituzioni continuano a procedere in direzione opposta rispetto alla mission auspicata da tutti: riportare le famiglie, i bambini allo stadio. Serve un esame di coscienza generale, serve dialogo e apertura istituzionale verso chi in maniera pulita e genuina ama la propria squadra e vive il calcio come un grande momento di socialità”.
Nel Movimento 5 Stelle ha parlato Di Battista, che ha parlato di un’Italia che funziona al contrario perché un politico corrotto può modificare la Costituzione, ma un un tifoso che accende la torcia allo stadio subisce il DASPO:
“In occasione del derby di Roma ho visto due curve vuote e in silenzio. È stato desolante, perché il calcio è, nonostante tutto, uno sport bellissimo che trova la grandezza soprattutto nella passione dei tifosi. Non è mia intenzione entrare nel merito delle decisioni del prefetto Gabrielli, ma guardiamoci negli occhi: oggi, malgrado il frazionamento delle curve, nessuno può assicurarci che tragedie come quella avvenuta prima di Napoli-Fiorentina non si verificheranno più. Sono contro ogni tipo di violenza e ritengo che chi incita all’odio o commette un reato in un impianto sportivo, così come in una strada, in una piazza debba essere punito. Ma questo mi sembra un Paese montato al contrario, dove chi accende una torcia per fare colore allo stadio si becca il DASPO per anni ma un politico corrotto può riformare la Costituzione e il DASPO non lo prende mai. Siamo alle solite, uno Stato forte con i deboli e debole con i forti”.
Altro politico intervenuto è stato Gasparri:
“A Roma c’è il problema delle curve vuote, ci sono il prefetto ed il questore che stanno facendo la guerra ai tifosi. Invece di arrestare i violenti, loro cacciano tutti”.