Era il 18 novembre 1959 quando si tenne l’anteprima mondiale di Ben-Hur, il colossal statunitense diretto da William Wyler, con Charlton Heston protagonista e tratto dall’omonimo romanzo scritto da Lew Wallace. La sua produzione, che costò 15 milioni di dollari, fu fortemente voluta dalla Metro-Goldwyn-Mayer, che nel 1958 era sull’orlo della bancarotta e chiese al produttore Sam Zimbalist di occuparsi della realizzazione della pellicola. A quel punto venne scelto Wyler come regista, che fu “corteggiato” con un ingaggio da un milione di dollari, mai offerto a nessuno prima di allora.
La troupe volò alla volta di Roma per girare le scene a Cinecittà. Una volta completato il set, ma MGM scelse la sceneggiatura di Tunberg, che però subì molte modifiche del regista e dello scrittore Vidal. Ma iniziò una discussione a riguardo e alla fine la corporazione stabilì che a scrivere la sceneggiatura fu solo Tunberg (unico citato nei titoli di testa del film).
Le riprese iniziarono, ma Zambalist nel frattempo morì d’infarto e e Wyler si occupò anche della produzione, con l’aiuto di J.J. Cohn. Fu protagonista di Ben-Hur Charlton Heston, preso in considerazione dopo il rifiuto di Paul Newman. Per il ruolo di Messala fu scelto Stephen Boyd, che durante le riprese usò le lenti a contatto perché il regista volle fargli interpretare un personaggio con gli occhi scuri. Esther fu interpretata da Haya Harareet, Miriam, la madre di Ben-Hur, da Martha Scott, mentre Tirzah fu interpretata da Cathy O’Donnell.
La trama di Beh-Hur – Il centurione Messala e il nobile giudeo Ben-Hur, un tempo amici d’infanzia, diventano acerrimi nemici quando il primo, a capo di una legione romana, imprigiona e rende schiavo il secondo. Per tre anni Ben-Hur finisce a fare il rematore su una galera dell’impero, ma dopo aver salvato il comandante Quinto Arrio riesce a tornare libero e a tornare in Palestina per vendicarsi di Messala. I due si sfidano nella corsa alle bighe in una lotta fino all’ultimo respiro. Ben-Hur apprende che madre e sorella non sono morte, ma esiliate nella Valle dei Lebbrosi. Esther, donna innamorata di lui, gli dice di cercare Gesù di Nazareth per farle guarire, ma a quel punto il Messia è già sulla croce. Non per questo le due donne sono condannate a morte certa.