Marco Visconti: “Vergognosi chi si lamenta della maggior sicurezza”. La nota del presidente di Movimento Capitale e la nostra, dopo le polemiche legate ai disagi dei falsi allarme bomba
A Roma sono arrivati 700 militari in più a supporto delle forze dell’ordine locali. La misura si è resa necessaria dopo i terribili attacchi di Parigi e la successiva rivendicazione dell’Isis sullo stesso, mettendo la Capitale fra i prossimi obiettivi della jihad. I soldati italiani sono stati dislocati nei principali snodi ferroviari, tra stazioni della metropolitana e punti di massima affluenza. Risultato: strade più sicure, obiettivi sensibili meglio sorvegliati e una percezione per il più dei cittadini di una maggior sicurezza complessiva del territorio.

Appunto, per i “più”, perché in realtà a non tutti sembra andare a genio questa maggior sicurezza percepita. Saranno stati i numerosi falsi allarme bomba, a partire da quello della Stazione della metro A Lepanto, fino a quelli della stazione della metro C di Torre Gaia, ma qualcuno alla fine si è lamentato delle interruzioni, dei controlli e del’intervento di quei militari messi lì proprio per evitare che si ripeta una seconda Parigi, una seconda Beirut, o altre stragi similari. Per alcuni, forse una minoranza del popolo romano, la presenza dell’esercito è più un fastidio che elemento di tutela verso la propria persona e quella dei propri cari. A molti insomma non importa se i nostri soldati e le Forze dell’Ordine sono in strada per difenderci, anzi, sono un fastidio, alterando lo scorrere di quel quotidiano proprio di chi storce il naso. Marco Visconti, presidente di Movimento Capitale, ha condannato aspramente attraverso il proprio account twitter chi lo ha fatto e lo sta facendo, rinnovando invece la propria riconoscenza versi le divise che pattugliano da sempre Roma per garantire, tra tante difficoltà, la sicurezza dei cittadini romani.
La psicosi da attentato non non può e non deve alterare la bellezza di vivere una città come Roma. Poter andare al cinema, al ristorante, oppure a casa degli amici non ci deve essere precluso. I nostri soldati sono lì anche per questo, del resto: garantire a noi e a voi la possibilità di continuare a vivere, intervenendo sempre e comunque, pure per i falsi allarme. Ma se loro mettono a repentaglio in primis la propria vita, allora giusto fare qualche sacrificio anche noi. Ne va della nostra libertà e di quella dei nostri figli.