Pioli in conferenza: “La classifica non è quella che vogliamo perché non rispecchia i nostri valori. Serve il carattere giusto, la qualità non basta. Ora serve altro”.
Domani pomeriggio, nella sfida contro il Palermo, la Lazio di Pioli sarà chiamata a vincere per rialzarsi dopo le tre sconfitte consecutive subite contro Atalanta, Milan e Roma prima della sosta. Troppe le sconfitte di inizio stagione, ben sei su dodici gare disputate, una media da brividi, e per questo la squadra dovrà mettere in campo tutto per non rischiare di non concludere la gara con i tre punti in tasca.
I numeri ci hanno lasciato in una situazione difficile. Da dove si riparte?
“La sosta l’abbiamo usata per analizzare, riflettere e lavorare, ma mi sono stancato di dire che la squadra ha lavorato bene. Voglio vedere domani il carattere e la determinazione. Dobbiamo migliorare, la classifica non è quella che vogliamo perché non rispecchia i nostri valori. Serve il carattere giusto, la qualità non basta. Ora serve altro”.
Cos’è cambiato dallo scorso anno ad oggi?
“La squadra non è scarica, ma non ha avuto l’atteggiamento necessario per ottenere i risultati. Non stiamo ottenendo quello che vogliamo, se finisse oggi il campionato sarebbe un fallimento per tutti. Voglio in tutte le prossime partite lo spirito giusto”.
Si può dire che il tempo delle attese è finito?
“Non parlerò mai di singoli. Ora la squadra deve rispondere e giocherà chi ha più voglia di giocare, chi dimostrerà di voler aiutare la squadra”.
Perché non c’è continuità?
“A oggi la nostra stagione non può essere considerata positiva, ma non finisce ora. Questa è l’unica notizia positiva”.
Cessioni a gennaio?
“Tutti i giocatori sono importanti e nessuno è indispensabile, ma non ho sentori del genere ora e solitamente valuto attentamente”.
Perché manca lo spirito?
“Sicuramente mi sento responsabile perché sono io che alleno e decido chi scende in campo. In tante situazioni dovevamo portare a casa qualcosa e non ci siamo riusciti. La mia squadra ha valori importanti, ma nello sport conta l’atteggiamento, quello che è mancato finora e non ce lo possiamo più permettere”.
Prima più pressing e più gol a inizio gara, quest’anno mancano delle caratteristiche.
“Sul pressing non è così, sui gol sì. Tutto riporta all’atteggiamento”.
Marchetti non rinnova, la preoccupa?
“Gli aspetti contrattuali non riguardano me, devo vedere il rendimento e quello che un calciatore fa in campo. Per me non ci sono gerarchie assolute, possono cambiare. Ora è il momento di tirare fuori il carattere e scegliere i giocatori che vogliono sacrificarsi.
Dopo il derby ha parlato con Lotito?
“I confronti con la società sono continui sia nei momenti positivi che in quelli negativi”.
Milinkovic mezzala?
“Per me può occupare due zone del campo. Se sarà della partita potrà giocare nel centrocampo a tre o da trequartista”.
Keita?
“Potrebbe. Le scelte le facciamo pomeriggio. L’importante sarà come giocheranno domani”.
Candreva sembra triste, fa fatica e invece in Nazionale è l’opposto.
“Mi sembrava di aver detto che non parlerò dei singoli. Candreva è un grande giocatore e sicuramente, come gli altri, può dare di più”.
Del Palermo che pensa?
“Visto il nostro momento, ci siamo concentrati su di noi e sui nostri principi. Conosciamo i loro giocatori, hanno qualità dalla metà campo in avanti. Ma noi siamo la Lazio e sappiamo cosa vogliamo dalla partita di domani”