Era il 13 dicembre 1903 quando Italo Marchioni, un italiano originario del Cadore ed emigrato negli Stati Uniti, ricevette il brevetto N. 746971 per aver inventato il cono gelato, il contenitore di gelato fatto di wafer o biscotto. Tutto nacque a New York, città in cui soggiornò dopo il trasferimento da Philadelphia, dove aprì dei ristoranti e inventò l’intramontabile cono gelato a partire dal 1896. Secondo il New York Times, in seguito, aprì una fabbrica di coni e cialde e ottenne per l’invenzione.
Come nacque l’invenzione? Si dice che nel suo locale era fin troppo frequente che si rompessero i bicchieri in cui serviva il gelato, anche a causa della sbadataggine dei clienti, e queste piccole perdite di Capitale lo spinsero a trovare una soluzione alternativa.
Ma non mancarono le polemiche neanche in questo caso. Sembra, infatti, che la Valvona-Marchiony Comany, società appartenente al cugino Frank Marchioni, accusò Italo Marchioni di violazione di brevetto e quando Italo ammise di aver lavorato con Frank, che aveva un negozio di gelati, e insieme al socio Antonio Valvona, che nel 1902 riuscì a brevettare il forno per produrre coppe di biscotto per gelati, il giudice lo ritenne colpevole.
Ciononostante, l’invenzione del cono gelato viene ancora attribuita a Italo Marchioni per via di quel brevetto registrato, anche se non mancano persone che attribuiscono l’invenzione a Enrst Hamwi, un pasticcere siriano.