Agatha Christie, all’anagrafe Dame Agatha Mary Clarissa Miller, Lady Mallowan, è stata una scrittrice nota in tutto il mondo e nacque a Torquay il 15 settembre 1890 da una famiglia borghese. Il padre Fred era statunitense e lavorava come agente di cambio, la madre Clara era britannica e fu proprio lei a istruire Agatha, con l’aiuto della nonna della futura scrittrice e delle governanti.
Cinque anni dopo la morte del padre, nel 1906, si trasferì a Parigi per inseguire un sogno: diventare cantante lirica. Non fu una grande esperienza e per questo tornò in Inghilterra. Fu allora che conobbe Archibald Christie, una colonnello della Royal Flying Corps, la forza aerea del Regno Unito dal 1912 al 1918, che sposò il 24 dicembre 1914 e con il quale diede alla luce Rosalind.
Negli anni della prima guerra mondiale, Agatha Christie lavorò nell’ospedale della sua città natale e apprese nozioni su veleni e medicinali, tutte informazioni che poi utilizzò nei suoi romanzi. E proprio durante il conflitto iniziò la stesura della sua prima opera. Tutto nacque a causa di una scommessa con la sorella, che affermò che non avrebbe mai scritto un libro. Una scommessa che la portò a gettare le basi di quello che poi sarebbe diventato “Poirot a Stykes Court”, la prima avventura dell’investigatore belga, che segnò l’inizio del successo della giallista più famosa.
Non fu facile per lei pubblicare quel libro perché dovette attendere il 1920 e diversi editori si rifiutarono di pubblicarlo, ma una volta uscito il successo fu immediato e nel 1923 la rivista Sketch le offrì un contratto per farle scrivere altri dodici racconti narranti le vicende di Poirot. Viaggiò intorno al mondo con il marito, ma nel 1926 arrivò un doppio boccone amaro che le fu difficile digerire: prima la morte della madre, che le causò non pochi problemi, poi la richiesta di divorzio del marito, che nel frattempo si era innamorato di un’altra donna. A quel punto sparì e solo 10 giorni dopo la ritrovarono in un albergo situato ad Harrogate. Il caso destò scalpore, alla stampa fu detto che si trattò di un’amnesia causata dal dolore anche vivo per la scomparsa della madre, ma le malelingue parlarono anche di una trovata per far accusare l’ormai ex marito del suo omicidio.
Fresca di divorzio, partì alla volta delle Canarie con la figlia, ma solo tre anni dopo, durante un viaggio verso Bagdad, ritrovò la giusta ispirazione e concepì uno dei suoi capolavori, “Assassino sull’Orient Express”. Quella fu anche l’occasione per la rinascita del cuore (nella sua biografia parlò del divorzio dal primo marito come “del tempo del dolore, il tempo della disperazione, della morte nel cuore”) dato che incontrò Max Mallow, un architetto più giovane di ben 14 anni, che sposò nel 1930. Negli anni a seguire diede vita anche a Miss Marple, una donna anziana curiosa e osservatrice, nonché appassionata di criminologia, che fece la sua prima apparizione nel romanzo “La morte nel villaggio”, e chiuse gli anni Trenta con la pubblicazione di un altro romanzo molto famoso, “Dieci piccoli indiani”.
Ma Agatha Christie non si è affermata solo come la regina del giallo e, infatti, scrisse anche romanzi rosa, ma lo fece sotto lo pseudonimo di Mary Westmacott, che divenne di pubblico dominio nel 1949. Dal 1952 la sua commedia “Trappola per topi” fu rappresentata a Londra, mentre il 1954 le portò la vittoria di un premio letterario, il Grand Master of the Mystery Writers of America.7
Era il 1975 quando la scrittrice portò a termine le avventure di Poirot, da lei stessa definito ormai “un pesante fardello”, con il romanzo “Sipario”. L’anno dopo, il 12 gennaio 1976, morì a Wallingford, nella sua abitazione, Fu sepolta nel cimitero di Cholsey. Tanti i romanzi che poi sono stati trasformati in film e sceneggiati televisivi, e tanti quelli che sono stati e vengono ancora oggi tradotti in tutto il mondo. Basti pensare che le sue traduzioni superano anche quelle di Shakespeare e la rendono la scrittrice inglese più tradotta. Ha venduto circa due miliardi di copie e si stima abbia guadagnato oltre 20 milioni di sterline.