Marco Visconti sui dipendenti non pagati della casa famiglia Padre Luigi Monti: “Municipio e Regione hanno l’obbligo di intervenire per evitare che la mancata corresponsione dello stipendio agli operatori si trasformi nel primo passo verso la chiusura”
Marco Visconti, presidente di Movimento Capitale, ha voluto portare alla luce la questione che coinvolge i lavoratori della casa famiglia Padre Luigi Monti (quartiere La Storta), che non ricevono stipendio e tredicesima. “Un quadro che si ripete” ha affermato il politico, che si scaglia contro l’amministrazione locale e regionale.
“La casa famiglia Padre Luigi Monti, gestita dalla Congregazione dei Figli dell’Immacolata Concezione, e tutti gli operatori, ridotti alla fame, rappresentano un patrimonio enorme per il territorio ed è per questo che Municipio e Regione hanno l’obbligo di intervenire, ciascuno per quanto di competenza, per evitare che la mancata corresponsione dello stipendio agli operatori si trasformi, come sempre più spesso accade, nel primo passo verso la chiusura di una struttura ben funzionante e strategica. È inaccettabile – prosegue Visconti – che situazioni come questa vengano affrontate sempre quando è troppo tardi, e che la politica, specie quella locale, appaia colpevolmente distante da problematiche che devono invece rappresentare una priorità soprattutto in un momento di crisi del lavoro e di aumento dei casi di questa malattia infame. Come esponente politico – conclude Visconti – sono pronto a stare in prima linea al fianco di lavoratori e malati che meritano dignità, supporto e soprattutto rispetto”.
La dichiarazione del presidente di Movimento Capitale, Marco Visconti, fa seguito alla richiesta del segretario provinciale dell’Ugl Sanità Roma, Gianluca Giuliano e del coordinatore regionale della Federazione per la Fondazione L.M Monti, Cristian Sangermano, i quali hanno già espresso “forte preoccupazione per i sacrifici che ancora una volta vengono chiesti ai dipendenti della struttura sanitaria, nonostante le già tante difficoltà sostenute ogni giorno per offrire cure e assistenza alle decine di pazienti, alcuni dei quali in fase terminale, ospitati nella Casa Famiglia. Siamo pronti – concludevano nel loro intervento i due rappresentanti sindacali – a mettere in campo tutte le iniziative che si renderanno necessarie – affinché ai professionisti che operano nella struttura venga corrisposto quanto spetta loro di diritto”.