Sono trascorsi 40 anni da quel 14 gennaio 1976 in cui Eugenio Scalfari, al tempo già diretto de L’Espresso, decise di far uscire il primo numero de la Repubblica, uno dei quotidiani più affermati a livello nazionale (il terzo per diffusione), che andò a collocarsi nell’area della sinistra riformista. L’idea era quella di dare ai lettori un giornale contenente approfondimenti di notizie già lette.
In edicola arrivò in formato berlinese, composto di 20 pagine e con la sezione cultura posizionata nella pagina centrale. Da subito schierata, la Repubblica riuscì a conquistare una fetta di pubblico, ma la svolta arrivò nel 1978 con il rapimento di Aldo Moro: il giornale appoggiò immediatamente la linea contraria a scendere a patteggiamenti con i brigatisti e si oppose a Craxi. Quell’anno uscì anche Satyricon. un inserto, il primo, completamente dedicato alla satira.
Nel 1980 il cronista Passalacqua fu gambizzato da coloro che poi uccisero Walter Tobagi e nel frattempo la Repubblica continuò a crescere, anche grazie allo scandalo grazie al quale si scoprì che il Corriere della Sera era controllato dalla P2. Approdarono giornalisti come Enzo Biagi e intanto crebbe anche la foliazione del quotidiano, che da quel momento diventò un giornali per tutti. A metà degli anni Ottanta il successo si avvicinò sempre di più a quello del Corriere e alla fine riuscì a imporsi come primo giornale fino al 1989.
Negli anni Novanta la Repubblica denunciò a più riprese il conflitto di interesse di Berlusconi, presente sia in campo politico che in quello imprenditoriale e avvenne il passaggio del testimone tra Scalfari ed Ezio Mauro, che dal 6 maggio 1996 prese il comando del giornale. Avvenne in quel periodo il trasferimento nella sede sita in via Cristoforo Colombo. Quello era l’anno delle elezioni e la Repubblica provò ad attivare anche la versione online, che poi divenne attiva a partire dal 14 gennaio 1997.
Gli anni Duemila iniziarono con dei cambiamenti riguardanti l’inserimento del colore nelle pagine e con l’arricchimento della sezione Cultura, ma fu il 2007 a diventare un anno particolare: l’impaginazione e la grafica cambiarono molto e il giornale, di fatto, si sdoppiò, dato che ne uscì uno con le notizie e uno con gli approfondimenti. E non mancarono problemi: per una settimana il quotidiano non uscì a causa dello sciopero proclamato dalla redazione. Il motivo? Non erano soddisfacenti le condizioni contrattuali e i rapporti con l’editore.
Nel 201o l’ex moglie di Berlusconi denunciò sulle pagine del quotidiano romano le frequentazioni del politico con ragazze minorenni e la campagna portata avanti fece ottenere ottimi risultati dal punto di vista della diffusione della testata.
Oggi, in occasione del 40esimo anniversario de la Repubblica, Ezio Mauro lascia il timone a Mario Calabresi.