La vergogna dell’Atac continua e la risalita sembra un miraggio. Alla manutenzione dei mezzi chi ci pensa?
Tra autobus rattoppati con lo scotch (la denuncia è della scorsa settimana e proviene proprio dalla Quintavalle, leader del sindacato CambiaMenti) e altri che viaggiano con gomme che hanno squarci fin troppo grandi e visibili, la domanda sorge spontanea: la manutenzione dei mezzi Atac è prevista o è da considerare quasi una leggenda metropolitana? Osservando alcune foto, sembrerebbe essere giusta la seconda opzione, quella che ignora la sicurezza stradale, quella dei passeggeri che ogni giorni salgono sugli autobus e quella dei conducenti. Sì, perché non tutti incrociano le braccia e si rifiutano di far partire un mezzo. E se lo facessero è probabile che sarebbero troppo pochi i mezzi in transito in città.
Ma la colpa non può essere addossata ai soli operatori, di fatto i bersagli più facili, e proprio ieri Eugenio Stanziale, segretario generale di Filt Cgil di Roma e del Lazio, ha preso le difese dei lavoratori e ha affermato che “non se ne può più di questa narrazione (in riferimento alla cronaca che descrive i lavoratori come nullafacenti, ndr), non sarebbe più interessante un servizio su una giornata di lavoro di chi opera nel trasporto pubblico della nostra regione? Se ne vedrebbero delle belle. Si vedrebbe un’imbarazzante situazione di sfacelo complessivo che porta poi i cittadini esasperati a prendersela con gli operatori. Si vedrebbero lavoratori che ogni giorno tra mille difficoltà e imprevisti (autobus vecchi che si rompono, pezzi che mancano, metro che si fermano per usura e per una rete bisognosa di seri interventi di manutenzione, traffico privato intenso e anarchico con più di due milioni di veicoli circolanti) permettono a milioni di cittadini di reacarsi al lavoro, a scuola, a fare shopping […]”.
Stanziale ha ragione. Il calvario dell’Atac sembra infinito e questo a causa della vergogna caduta sull’azienda del trasporto pubblico capitolino negli ultimi anni (parentopoli e scandalo parcometri solo due esempi). La soluzione? Meglio fare tabula rasa, cancellare le vecchie abitudini, quelle cattive, e ricominciare? Tra scioperi, disservizi e debiti, la situazione appare ingovernabile, ma far circolare mezzi che non vengono sottoposti a manutenzione è troppo. La cosa peggiore è che non si tratta di casi isolati e che chi guida l’Atac non si vergogna di offrire un servizio tanto scadente.