Alla Lazio non è concesso un passo falso in questo momento perché deve rincorrere le squadre che la precedono e perdere ulteriore terreno potrebbe compromettere definitivamente il discorso Europa. Alla Dacia Arena i biancocelesti dovranno vedersela contro l’Udinese, squadra che sta vivendo un momento di difficoltà e che in settimana è stata in ritiro per preparare al meglio la sfida.
Come da copione, la Lazio continua a mostrare dei problemi evidenti con l’approccio alle partite e subisce l’aggressività dell’Udinese, vogliosa di dare una sterzata alla stagione. Dopo 6′ Pioli è costretto a operare il primo cambio a causa del problema muscolare che impedisce a Bisevac di proseguire e al suo posto entra Mauricio. La squadra biancoceleste, però, non reagisce, gioca (la parola forse è eccessiva dato che non c’è alcuna trama di gioco né in fase difensiva né in fase offensiva) con superficialità e non riesce a fermare l’avanzata dei bianconeri, che al 27′ si vedono annullare il gol del vantaggio: il tiro da fuori (tutto nasce da un calcio di punizione fischiato a causa di un tocco irregolare di konko) area di Kuzmanovic viene deviato, sul pallone si avventa Edenilson che serve a rete proprio Kuzmanovic, ma il gol viene annullato per via del fuorigioco dello stesso Edenilson. La decisione è corretta, ma da quel momento la partita si innervosisce e, infatti l’arbitro Celi è costretto a tirare fuori i cartellini più volte nel finale della prima frazione di gioco. L’Udinese continua a cercare la via del gol e su calcio d’angolo ci prova Wague di testa, ma la sua conclusione non impensierisce Berisha. Per la prima occasione della Lazio è necessario aspettare il 38′ quando Djordjevic, posizionato a pochi passi dalla linea della porta, devia il pallone, ma svirgola e al posto di centrare la porta lo manda dalla parte opposta. Pochi minuti dopo l’Udinese si ritrova a fare i conti con l’espulsione di Danilo, che si prende il secondo cartellino giallo a causa del fallo su Djordjevic, che lascia il posto a Matri. E al 45′ la Lasio ha l’occasione da gol più clamorosa con Konko, che tira al volo poco distante dall’area piccola e spedisce il pallone alto sopra la traversa.
Il secondo tempo si apre con una Lazio forte della superiorità numerica e che prova subito a farsi valere: al 48′ è Cataldi a tirare al volo nei pressi dell’area di rigore, ma la conclusione viene deviata; al 49′, invece, Matri si vede annullare un bel gol da posizione defilata e, anche in questo caso, la decisione è giusta. Sempre l’attaccante biancoceleste si vede annullare un secondo gol dopo pochi minuti perché liberatosi irregolarmente dell’avversario è ancora una volta la terna arbitrale non sbaglia. La partita non decolla, offre poche emozioni e il merito è dell’Udinese visto che, nonostante non rinunci ad avanzare, si chiude bene quando deve coprire, ma è anche demerito di una Lazio incapace di dare ritmo alla gara. Il finale viene giocato in parità numerica perché Matri viene espulso per proteste e gli animi continuano a surriscaldarsi.
Lazio che in parità numerica è riuscita a fare troppo poco per una squadra che dice di voler tornare in Europa.
UDINESE (3-5-2) – Karnezis; Wague, Danilo, Piris: Edenilson, Badu, Guilherme (59′ Lodi) Kuzmanovic (69′ Bruno Fernades) Adnan; Thereau, Zapata (53′ Herteaux) All. Colantuono. A disp. Meret, Romo, Bruno Fernandes, Armero, Coppolaro, Felipe, Perica , Widmer, Kone, Lodi, Di Natale, Heurtaux.
LAZIO (4-3-3) – Berisha; Basta, Bisevac (7′ Mauricio), Hoedt, Konko; Milinkovic, Cataldi, Parolo (75′ Klose); Candreva, Djordjevic (44′ Matri), Keita. All. Pioli. A disp. Marchetti, Guerrieri, Patric, Gentiletti, Mauricio, Onazi, Mauri, Felipe Anderson, Matri, Klose.
ARBITRO: Celi (sez. Bari)
AMMONITI: Thereau (U), Danilo (U), Djordjevic (L), Wague (U), Parolo (L), Cataldi (L)
ESPULSI: Danilo (U), Matri (L)