Perrotta: “Credo che in questo momento una vittoria serva di più alla Roma; mi piacerebbe riuscisse a vincere lo scudetto”
Simone Perrotta ha vestito la maglia della Roma per 10 anni e dopo aver dato l’addio al calcio nel 2013, è rimasto a vivere nella Capitale. Con la Roma ha collezionato ben 326 presenze ed è riuscito anche a vincere tre trofei nazionali. Il suo addio è stato amaro, l’ultima volta all’Olimpico è datata 26 maggio 2013: si giocava la finale di Coppa Italia contro la Lazio:
“Io avevo ancora desiderio di giocare, ma ho sempre pensato e voluto finire con questa maglia. Per questo ho pensato fosse giusto finire così. Volevo essere ricordato dai tifosi con questa maglia e ho fatto la scelta giusta. Io non scesi in campo in quella partita, ma certo avrei voluto finisse in un altro modo. Ma purtroppo era la finale, una gara unica e non è andata come speravamo”. In dieci anni si sono accumulati tanti ricordi e Perrotta ha deciso di condividerne uno in particolare: “L’ultimo, il più vicino. Il gol a Siena una esplosione di gioia mia e di tutti i tifosi”.
Dopo aver ricordato i trascorsi da giocatore Perrotta è tornato al presente. Domani la Roma giocherà contro il Chievo:
“Non sarà una partita facile per la Roma. Il Chievo gioca bene e farà di tutto per fare una buona partita davanti al suo pubblico. La Roma ha acquisito serenità dopo la vittoria contro il Genoa, ma non deve più perdere punti. Le grandi squadre, come la Roma, non hanno bisogno di pause di riflessione. Sono le vittorie che danno serenità al gruppo. La squadra ha le qualità per imporre il proprio gioco”. I tanti assenti? La rosa della Roma è all’altezza di certi impegni: “Siamo abituati ormai a vedere giocare Florenzi in ogni zona nel campo. Credo, inoltre, che De Rossi riesca sempre a dare equilibrio a centrocampo. E poi, Totti sta recuperando dall’infortunio”.
Perrotta ha anche parlato di Garcia:
“È difficile da giudicare; da fuori si tiene conto dei risultati e delle prestazioni, ma questi dipendono da tanti fattori. L’allenatore è quello che propone durante la settimana come preparare le partite, deve gestire le pressioni e il gruppo. Insomma, dall’esterno non ho elementi per giudicare”.
L’ex calciatore poi ha fatto un confronto tra Chievo e Roma, due ambienti completamente differenti e che vivono il calcio in modo opposto:
“Un mondo totalmente diverso da quello della Roma. Ti accorgi di essere in Serie A la domenica quando esci dal tunnel e incontri l’avversario. È una realtà familiare dove i calciatori finita la gara tornano alla vita normale e le pressioni diminuiscono moltissimo. Roma è questa nel bene e nel male. Se giochi bene sei Dio sceso in terra, puoi fare davvero tutto. Il rovescio della medaglia invece è che la depressione di un periodo non esaltante la somatizzi. Hai come la sensazione che tutto di un tratto sei diventato scarso e nulla ti riesce più. La cosa più difficile a Roma è certamente gestire la depressione e l’esaltazione. Io ho avuto la fortuna di giocare in altre piazze importanti, sono stato un anno alla Juve, ma un’altalena così la si vive solo a Roma”.
E, infine, secondo Perrotta, è la Roma ad avere più bisogno dei 3 punti per tornare in corsa:
“Sono certo che il Chievo si salverà facilmente a fine stagione, quindi credo che in questo momento una vittoria serva di più alla Roma; mi piacerebbe riuscisse a vincere lo scudetto. È un campionato che vede in testa ancora a pochi punti tante squadre e manca ancora tutto il girone di ritorno, quindi il tempo c’è per fare bene”.
Perrotta e la Roma: “Volevo chiudere con questa maglia.Spero vinca lo scudetto” - Sport Go
5 Gennaio 2016 @ 19:55
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