25 anni senza Dino Viola, il presidente che ha dedicato una vita alla causa giallorossa. Oggi il ricordo in piazza Ungheria alle 19 con una messa commemorativa
Dino Viola è il presidente che, insieme a Sensi, i tifosi della Roma non scorderanno mai. È quello che ha amato la Roma da subito, tanto da arrivare a dire “ho avuto solo due amori, la Roma e mia moglie”, e che l’ha portata tra le grandi grazie alla vittoria del secondo scudetto e delle cinque Coppe Italia. Con lui i giallorossi hanno disputato finali europee (una di Coppa Uefa e una di Coppa Campioni), ma le sconfitte non l’hanno mai spinto ad arrendersi perché “la Roma non ha mai pianto e mai piangerà: perché piange il debole, i forti non piangono mai”.
. A 25 anni dalla sua scomparsa, la Roma ha voluto ricordarlo con un articolo comparso sul sito ufficiale:
“Ci ha insegnato a scrivere il nome Roma in maiuscolo, a capire che eravamo grandi. Che dobbiamo sentirci destinati a esserlo. Non sopportava che la Roma la chiamassero Rometta e aveva ragione: la Roma è la Roma. Dopo di lui l’autostima del tifoso romanista non è stata più la stessa. Ci ha portato lì dove nessuno ci aveva nemmeno sperato di portare eppure la sensazione che ha lasciato – e si è lasciato- è persino quella di un qualcosa di incompiuto: quella Coppa, lo Stadio, e comunque un qualcosa che racconta una misura incolmabile. Forse bastano quei 37 chilometri tra Pontedera e Livorno o lo striscione della Sud il giorno dopo la sua morte per provare a dirla: “In 12 anni hai dato molto, ieri tutto”. Per lui non sarebbe stato ancora abbastanza“.
E a ricordarlo c’è anche Bruno Conti, che a Rete Sport ha detto:
“La bravura nell’aver portato il secondo scudetto a Roma, nel prendere Liedholm, senza dimenticare la Coppa dei campioni. Il discorso è legato al programma, dove c’era un problema lui lo risolveva subito, ha compattato un gruppo favoloso”.