Roma, Spalletti in conferenza: ” Tireremo le somme a fine anno, ma fino ad allora dovremmo essere una cosa sola perché così i giocatori riescono a dare il massimo”
Un solo punto in due partite. Questo è il bottino conquistato dalla Roma di Spalletti contro Verona e Juve e chiaramente domani sera, nel posticipo serale contro il Frosinone di Stellone, ci si aspetta la reazione da parte della squadra giallorossa.Il mister si è subito detto soddisfatto dell’arrivo di El Shaarawy e altri giocatori della rosa:
“La valutazione da fare è se potrà dare un contributo per tutta la partita o se è meglio guardarlo ancora per qualche allenamento. Era un po’ che non giocava, quindi è più facile utilizzarlo a partita in corso. E’ un ragazzo con delle qualità e che ci completa dove eravamo scoperti. Sa fare tutta la fascia e allo stesso tempo giocare vicino l’attaccante. Iago aveva questo problema al tendine rotuleo. Per farmi vedere che era al massimo ha spinto e si è infiammato ancora di più. In accordo con me ha svolto dei lavori differenziati in questi giorni. Maicon ha delle difficoltà a fare tutto e va gestito in base a quello che ha. Le sue intenzioni, però, sono sane e si valuta oggi la sua convocazione. Florenzi invece è difficile che sia della partita perché ha presto una bella legnata. È stato anche motivo di rimprovero perché non voglio che i giocatori protestano. Non avevo però valutato l’entità del colpo. Meno male che non c’è frattura, ma difficilmente sarà della partita. Salah è penalizzato dall’infortunio, ancora non è tornato in forma. Lui la prima cosa che deve fare è puntare l’uomo perché è la sua qualità: è bravo con la palla sua piedi e secondo me fa fatica se parte più esterno perché deve faticare di più”.
LE ASPETTATIVE E LA GESTIONE TOTTI – “Mi aspetto di vedere qualcosa di meglio rispetto anche quanto visto contro la Juve. Dobbiamo raggiungere un equilibrio ed essere bravi a capire le situazioni che potranno farci riappropriare le nostre qualità. Dovremo essere ordinati come a Torino ma più sbarazzini per far male all’avversario. Zeman? Rabbrividisco al fatto che due minuti prima avevo parlato con lui e poi ha rilasciato quelle dichiarazioni. Me la poteva dire lì senza mandarmela a dire così.La gestione Totti? Io gestisco la Roma e non il singolo. Devo vincere assolutamente questa partita, paragoniamola a qualsiasi finale che potremmo giocare perché questa è la partita più importante. Se uno guarda i dati pensa che la gara sia semplice, ma non è così. Bisogna valutare il momento. Se i giocatori non la interpretano come una finale, la sbagliamo. Gioca chi mi dà più garanzia e chi è più pronto”.
IL MERCATO – “Chiariamo subito: Gervinho voleva assolutamente andare via, El Shaarawy voleva assolutamente venire qui ed è chiaro chi mi serve, El Shaarawy. Zukanovic? L’ho avallato perché lo conosco e conosco persone che mi hanno dato garanzie. Sabatini è stato bravo ad inserirsi all’ultimo. Il giocatore è di carattere, è forte fisicamente e di testa, sa di iniziare l’azione. Ha la difficoltà di non essere velocissimo, ma sa posizionarsi. Sa fare il suo mestiere. Perotti? Continuiamo a guardare, soprattutto il direttore. Stiamo vedendo se riusciamo a trovare un giocatore chi ci dia qualità nell’uno contro uno perché chi salta l’uomo facilita l’obiettivo”.
SULLO STAFF – “A me hanno dato dei programmi precedenti. Le due persone (Norman e Lippie, ndr) sono brave, disponibili e aperte a parlare e proprio per questo gli dico quello che penso sia più giusto. Si fa un lavoro che possa piacere a me. Facciamo un lavoro che sia di completamento per i calciatori”.
SULL’AMBIENTE – “Qui non si può programmare e usare un certo regolamento, bisogna essere bravi a gestire il momento. Io son tornato alla Roma perché conosco l’ambiente e so le difficoltà che ci sono, ma sono dettate dal troppo amore. Si diventa gelosi, anche cattivi e, invece, bisogna essere equilibrati e avere degli obiettivi sani. Bisogna pensare alla partita e non al mercato. Noi abbiamo la possilbilità di fare di più e siamo pronti. La domenica si prendono i punti, ma questi si guadagnano durante la settimana”.
SULLE DIFFICOLTÀ ALL’OLIMPICO –“Non c’è differenza tra giocare in casa e fuori. I calciatori sono ragazzi e sono soggetti a sentire i rumori esterni. Dovremmo mettere da parte quello che è successo e tirare le somme fino a fine anno. Noi vogliamo bene alla Roma e il sentimento per la squadra va oltre il momento. Tireremo le somme a fine anno, ma fino ad allora dovremmo essere una cosa sola perché così i giocatori riescono a dare il massimo. Io vorrò vedere le partite della Roma quando avrà il proprio stadio, proprio come la Juve. Da loro sì che è difficile giocare. Doumbia? Lo conosco e in Russia mi ha creato problema. Ha difficoltà a giocare con la squadra. La situazione è già stata affrontata e parlarne serve solo a creare scompiglio. Noi il centravanti ce l’abbiamo. Edin ha qualità e ha bisogno di fiducia”.
Roma, Spalletti: “Mi aspetto di vedere qualcosa di meglio, serve equilibrio” - Sport Go
29 Gennaio 2016 @ 13:23
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