Il 21 febbraio 2001 si consumò il brutale omicidio passato alla cronaca come il delitto di Novi Ligure. Protagonisti di questa terribile vicenda furono Erika De Nardo, figlia e sorella delle due vittime, e Omar Mauro Favaro, il fidanzato della ragazza. Quella sera Susy Cassini, la madre con cui Erika discuteva a causa dello scarso rendimento scolastico e della relazione con il ragazzo, rientrò a casa insieme al figlio Gianluca intorno alle 19.30 e tutto poteva aspettarsi tranne quello che avvenne in seguito: la figlia, infatti, l’accoltellò e poi, con l’aiuto di Omar, le si scagliò addosso ripetutamente. Furono 40 le coltellate inflitte dai due giovani e che uccisero la donna. La furia omicida non risparmiò neanche Gianluca, il fratello di 11 anni, che a causa del trambusto (la madre tentò la fuga, ma inutilmente) scese al piano terra della villa in cui abitava la famiglia e vide quanto accaduto alla madre. Un primo colpo glielo sferrò Erika, che poi cercò di calmarlo e lo portò in bagno con la scusa di pulirgli la ferita. Tuttavia quello fu un tentativo inutile perché il bambino, ormai spaventato, cercò di rifugiarsi nella stanza della sorella. A quel punto ricevette altre coltellate, ma tentò ancora una volta di salvarsi. Una volta arrivato al bagno, Erika e Omar tentarono di affogarlo e quando lui reagì i due ragazzi lo accoltellarono nuovamente. Sul corpo dell’11enne furono rinvenute 57 coltellate.
Si consumò così il delitto di Novi Ligure. Ma i due giovano cercarono di depistare le forze dell’ordine e, infatti, Erika raccontò di una tentata rapina finita in tragedia, della sua fuga miracolosa e della successiva chiamata a Omar, accorso immediatamente in suo aiuto. La sua versione, però, crollò in poco tempo a causa delle diverse contraddizioni e la notte tra il 22 e il 23 febbraio, lasciata da sola nell’anticamera della caserma insieme al ragazzo, venne fuori la vera versione dei fatti, registrata grazie a telecamere e microspie nascoste. La sera del 23 febbrai i due vennero trasferiti nel carcere minorile di Torino. Il 14 dicembre dello stesso anno arrivò la condanna: per Erika si stabilì una reclusione di 16 anni e per Omar di 14. Entrambe furono confermate in Cassazione. Omar uscì di prigione il 3 marzo 2010, Erika il 5 dicembre 2011.