Il sindaco di Ardea Di Fiori si dimette: il primo cittadino ha parlato dell’impossibilità di sintetizzare le posizioni della maggioranza
Luca Di Fiori ha rassegnato le dimissioni da sindaco di Ardea. Il comunicato inviato al Consiglio Comunale fa riferimento all’impossibilità di sintetizzare le diverse posizioni della maggioranza. Qualche giorno fa era stata azzerata anche la sua giunta: la nomina era avvenuta nel 2012 e il mandato non è stato semplice nel corso degli anni. Fabrizio Cremonini è stato nominato assessore con delega da vicesindaco.
Come si può leggere nella nota del primo cittadino:
Ho sempre cercato di condurre l’amministrazione come un’unica squadra di governo. Ecco perché la porta del mio ufficio è sempre stata aperta a tutti, cittadini e politici. Lo sapevano benissimo tutti i consiglieri comunali, sia quelli più responsabili (che ci hanno sempre creduto, sin dal primo momento, tanto che si son dimessi per passare dal Consiglio alla Giunta), sia quelli più combattivi (che trovavo in Comune tutti i giorni) sia quelli che si sono rimboccati un po’ meno le maniche. Con tutti, comunque, ho sempre avuto un rapporto di rispetto e di amicizia. Mi sono dimesso perché in maggioranza, e in alcuni gruppi del Consiglio, non si riesce a trovare una sintesi politica. Si litiga per ogni cosa, quando il vero interesse deve essere, ed è stato per me, il bene della città.
Il comunicato di Di Fiori prosegue:
Ardea ha bisogno di essere amministrata nel modo giusto. Già c’è una situazione sociale critica: se a questo si aggiunge una realtà politica confusa e non propositiva e operativa, è chiaro che il territorio – tutto – ne risente. Il periodo storico non permette di perdere ulteriore tempo: non possiamo indugiare. La crisi economica che attanaglia i Comuni e l’Italia intera è talmente tanto profonda e pressante che ogni giorno mette in ginocchio migliaia di persone in più. Queste mie dimissioni servono per far cercare di capire, a chi ancora non ha le idee chiare, di doversi mettere assolutamente a disposizione della città. In sostanza, a rimboccarsi le maniche, perché c’è da lavorare.