Mancata comunicazione dei dati del conducente: una sentenza del Giudice di Pace ha chiarito i termini in caso di seconda sanzione
Il portale Laleggepertutti.it ha riportato una sentenza del Giudice di Pace di Taranto che ha a che fare con la decurtazione dei punti della patente e la comunicazione dei dati del conducente. Quando un’automobilista viene multato in un tratto di strada in cui non ci può essere la contestazione immediata (il conducente non viene fermato), allora si spedisce la contravvenzione a casa entro 90 giorni dalla violazione.
I casi possibili sono diversi. Il termine entro cui presentare ricorso al giudice di pace è 30 giorni: scaduto questo periodo, il verbale è definitivo e la sanzione non può più essere contestata. Si hanno inoltre 60 giorni a disposizione per pagare, ma il versamento nei primi cinque giorni consente di ottenere uno sconto del 30%.
Sono 60 anche i giorni a disposizione per il ricorso al Prefetto, come pure quelli per comunicare alla Polizia i dati del conducente del veicolo, in modo da evitare la decurtazione dei punti. Se il proprietario dell’auto non comunica i dati del vero responsabile della violazione riceve una seconda multa che va da un minimo di 286 a un massimo di 1142 euro.
La sentenza citata in precedenza si riferisce proprio a questa ipotesi. La seconda multa deve essere spedita entro al massimo 90 giorni dalla violazione, un altro dettaglio di cui bisognerà tenere conto per eventuali ricorsi e contestazioni.