Il 10 febbraio 1355 avvenne la cosiddetta rivolta di santa Scolastica, una sommossa scoppiata a Oxford e che vide protagonisti degli scontri gli studenti dell’università e la popolazione cittadina. A far esplodere il contrasto fu una rissa avvenuta in un’osteria tra due studenti, Walter Spryngeheuse e Roger de Chesterfield, e l’oste a causa della scarsa qualità – a detta dei due giovani – delle bevande servitegli.
L’oste fu aggredito e il sindaco, una volta saputa la notizia, chiese a Humphrey de Cherlton di arrestare i due ragazzi, ma senza alcun risultato. A quel punto circa 200 studenti presero le parti di Spryngeheuse e Chesterfield e attaccarono sindaco e cittadini. Si scatenò, allora, una vera e propria rivolta e, nonostante la perdita più alta di uomini (63 contro 30), a vincere fu proprio la fazione universitaria. A decidere il successo della rivolta di santa Scolastica fu un decreto speciale che garantì tutele e privilegi agli accademici.
Ogni 10 febbraio, fino al 1825,venne ricordata la rivolta di santa Scolastica attraverso una marcia dei cittadini locali, costretti a pagare all’Università di Oxford una multa di scellini e tre penny per ogni studente morto.