La società che gestisce la buvette ha varato una direttiva per far pagare tutti
Nei bar della capitale, l’obbligo dello scontrino prima della consumazione è una prassi quasi regolare. La motivazione è semplice: il caos che si crea davanti al bancone, specie durante alcune ore del giorno dove la gente da servire è tanta, può portare alla distrazione da parte dei barman di chi ha pagato la consumazione e chi no. Il bar della Camera dei Deputati si è adeguato a questa regola. La società che gestisce il locale ha emanato ai dipendenti una circolare chiara, dove c’è scritto che per chiunque, nessuno escluso, prima del servizio, è d’obbligo la presentazione della ricevuta di pagamento, pena sanzioni disciplinari. Molti “residenti” di Montecitorio si adeguano, come la dem Alessia Morani o il montiano Mariano Rabino, il quale si fa mettere una cosa in conto. Altri personaggi, invece, alla richiesta dello scontrino, rimangono ad occhi aperti, altri addirittura, come l’ex ministro Maurizio Lupi, si stupiscono e cercano scuse, adeguandosi però. La società, inoltre, per dimostrare la sua fermezza nell’argomento, non solo ha aumentato le persone in cassa durante le ‘ore calde’, ma ha messo alcuni dipendenti di Montecitorio come garanti qualora un deputato provi a ‘farla franca’. Esistono anche persone che non si stupiscono di tale iniziativa, come il questore Gregorio Fontana, che afferma:
“Lo scontrino è obbligatorio da tempo. Funziona così in qualsiasi esercizio pubblico. E sarebbe spiacevole se qualcuno si scagliasse contro i dipendenti. Capisco la fretta, ma basta un pizzico di collaborazione“.
di Francesco Fario