È una partita da dentro o fuori quella tra Lazio e Sparta Praga e la società biancoceleste ha già detto che l’Europa è l’obiettivo stagionale. Ma le speranze laziali devono fare i conti con la squadra cieca, che all’andata ha dimostrato di non essere infallibile, ma anche fatto vedere di essere in grado di mettere in difficoltà gli avversari.
È una Lazio che parte all’arrembaggio e con la voglia di schiacciare subito lo Sparta Praga e, infatti, dopo 15 secondi ha una prima occasione quando Candreva ruba palla a Costa, arriva al tiro e impegna Bicik. I biancocelesti attaccano con facilità, lo Sparta Praga, invece, dopo un inizio spaesato, alza il pressing e in 2′ mette a segno un 1-2 letale che gela lo stadio. Al 10′ Dockal tira dal limite dell’area e con il suo destro piega le mani a Marchetti. Una fase difensiva tutt’altro che perfetta in questo caso è ancora una volta la squadra di Pioli subisce gol a inizio gara. Ma è al 12′ che si compromette il cammino europeo biancoceleste perché lo Sparta approfitta degli errori difensivi dei padroni di casa e Krejci segna il gol del raddoppio con un tiro di precisione. Ed è il 13esimo gol stagionale subito nel primo quarto d’ora. La Lazio riorganizza il gioco e va più volte vicino al gol che riaprirebbe i giochi: al 25′ Mauri ha un’occasione clamorosa da gol in area di rigore e la spreca malamente permettendo a Bicik di deviare in angolo, dopo 5′ Candreva tira dalla distanza, ma anche questa palla viene deviata dal portiere avversario, che all’Olimpico non sfigura nel primo tempo. La squadra di Pioli gioca costantemente nella metà campo avversaria e gli ospiti spesso si preoccupano solo di spazzare via il pallone, ma quando hanno modo di avanza per i padroni di casa son dolori visto che gli svarioni difensivi sono l’unica costante della stagione. Al 34′ è Marchetti a dover deviare un pallone di Dockal e, incredibilmente, al 43′ lo Sparta segna il gol dello 0-3 con Julis. Tre tiri e tre gol. Lo stadio, che dopo un momento di difficoltà aveva ricominciato a sostenere la squadra, riprende a cantare, ma stavolta sono solo fischi e proteste.
È un secondo tempo senza pretese quello disputato dalla Lazio, che nel secondo dovrebbe fare ben quattro gol per passare il turno. La squadra non pressa, non accelera e ha chiaramente subito il gol arrivato nel finale della prima frazione di gioco e proprio per questo i secondi 45′ sembrano quasi un’agonia. Niente di rilevante a parte i cambi dei due allenatori. La Lazio crolla anche contro lo Sparta e ad accompagnare la squadra al 90′ ci pensano i 20mila presenti allo stadio che, con ironia, intonano gli “olè” e fischiano.
In soli 12′ la Lazio ha gettato al vento quanto fatto a Praga, dove il risultato poteva anche vedere la Lazio vittoriosa. Lo 0-3 è una sentenza è al 17 marzo la Lazio è fuori dalla Coppa Italia, fuori dalla corsa europea in campionato e fuori dall’Europa League, la competizione alla quale la società si era aggrappata per salvare una stagione che ad oggi è fallimentare. Cala così il sipario sulla stagione della squadra biancoceleste, che ancora una volta non può fare altro che subire un’umiliazione da una squadra che ha approfittato degli ennesimi disastri e poi ha solo dovuto gestire. La Lazio è poca cosa quest’anno e a dirlo sono i risultati. Pensare che Tare nel pre partita parlava di una rosa in grado di vincerla la competizione e, invece, ora è stata eliminata indecorosamente da una squadra che sicuramente non è più forte, ma che nonostante tutto non ha una retroguardia – che ha i suoi limiti – come quella della società di Lotito. Troppi proclami e adesso non c’è più niente da salvare.
Formazioni ufficiali
LAZIO (4-2-3-1) – Marchetti; Konko (67′ Mauricio), Bisevac, Hoedt, Lulic; Biglia, Parolo; Candreva, Mauri (58′ Felipe Anderson), Keita; Klose (58′ Matri). All. Pioli. A disp. Berisha, Mauricio, Gentiletti, Cataldi, Onazi, Felipe Anderson, Matri.
SPARTA PRAGA (4-3-2-1) – Bicik; Costa, Brabec, Holek, Zahustel; Maracek, Vacha (70′ Matejovsky); Dockal, Frydek, Krejci (82′ Fatai); Julis (58′ Konate). All. Scasny. A disp. Jiracek, Lafata, Konate, Miller, Mazuch, Nhamoinesu, Fatai.
ARBITRO: Buquet (Francia)
ASSISTENTI: Gringore e Debart
IV UOMO: Stien
ADDIZIONALI: Chapron e Rainville
AMMONITI: Frydek (S)