Il 1° marzo 1981 iniziò il secondo sciopero della fame dei prigionieri dell’IRA (Irish Republican Army) detenuti all’interno del carcere di Maze, a Long Kesh, conosciuto anche come “H blocks” poiché dall’altro le strutture erano a forma di H. Fu Bobby Sands, il comandante dei detenuti, a dare il via alla protesta contro le condizioni in cui erano costretti a vivere e contro l’abolizione dello status di prigionieri politici attuata dal governo britannico nel 1976. Affinché la loro iniziativa avesse più impatto sull’opinione pubblica, si decise di iniziare il digiuno a intervalli regolari e non tutti insieme.
Le rivendicazioni dei prigionieri dell’IRA erano le seguenti: non indossare l’uniforme carceraria, non svolgere i lavori previsti, libertà di associazione con altri detenuti, ripristino della riduzione della pensa e maggiore corrispondenza con l’esterno. Iniziò la contrattazione con le autorità competenti e, come contropartita, le celle vennero ripulite (per anni vissero in mezzo ai propri escrementi), ma quando il governo della Tatcher gli negò qualsiasi forma di dialogo Sands, che stava scontando 14 anni di detenzione a causa del possesso di armi da fuoco, tornò a chiedere il riconoscimento dello status di prigionieri politici o di guerra e non quelli di criminali. Il governo non cedette e l’IRA annunciò l’inizio dello sciopero della fame, che secondo la Tatcher era quasi una sorta di ultima spiaggia.
A Bobby Sands si aggiunsero Francis Hughes il 15 marzo , Raymond McCreesh e Patsy O’Hara. Alla morte di Frank Maguire, un membro del parlamento britannico, Sands fu presentato come candidato nazionalista e alla fine vinse contro Harry West. A quel si sperò nel raggiungimento di un accordo, soprattutto per via della pressione internazionale sulla questione, ma si tratto di una vana speranza perché la Tatcher disse di “non essere pronta a prendere in considerazione l’idea di concedere lo status politico a gruppi di persone che sono state condannate per aver commesso dei crimini. Un crimine è un crimine; non ha nulla di politico”.
Bobby Sands morì dopo 66 giorni di digiuno e la stessa sorte toccò a Hughes , Mc Creesh e O’Hara, tutti sostituiti da altri prigionieri dell’IRA. Le morti continuarono a susseguirsi e lo sciopero terminò il 3 ottobre 1981. Dopo poco tempo il governo annunciò una revisione del regolamento carcerario, ma all’estero e in Irlanda la propaganda per la causa repubblicana crebbe vertiginosamente e il movimento capì la necessità di operare anche a livello politico, partecipando alle elezioni.