Il 31 marzo 1282 iniziarono i Vespri siciliani, una rivolta popolare scoppiata a Palermo, città in cui si manifestò definitivamente tutta l’avversione della gente contro gli Angioni, subentrati agli Svevia e ritenuti oppressori a causa delle riduzioni delle libertà baronali e delle politica fiscale sempre più pesante.
“I siciliani maledissero e sopportarono fino alla primavera del 1282“, scrisse Amari nell’opera “Guerra del Vespro siciliano”, poi quel 31 marzo furono proprio i soldati angioini che importunando una sposa e scatenarono l’ira della gente. Fu l’inizio di una ribellione che costrinse il re francese a fare i conti la gravità della situazione venutasi a creare e a riconoscere gli eccessi del suo governo, ma il popolo non aveva alcuna fiducia in lui e gli scontri durarono oltre vent’anni.