Macchia d’olio e caduta sull’asfalto: una sentenza del Tribunale di Roma ha fatto riferimento al “rapporto di causalità”
Il Tribunale di Roma è stato molto chiaro in una sentenza di qualche giorno fa: quando un motociclista è vittima di un incidente a causa di una macchia d’olio sull’asfalto non può essere risarcito se la chiazza si trova a margine della strada.
Come è possibile? Secondo i giudici, la sola presenza della macchia d’olio non è sufficiente per risarcire i danni fisici e del mezzo, serve anche il cosiddetto “rapporto di causalità”. Il conducente deve dimostrare che la caduta è stata provocata proprio dalla chiazza lasciata dal Comune o da qualsiasi altro ente che gestisce la strada, ma potrebbe sorgere il sospetto che l’incidente sia stato la conseguenza della velocità troppo alta o di una manovra imprudente.
Ecco perchè il cittadino ha il dovere di provare il rapporto di causa-effetto, il legame tra l’incidente e la macchia. La prova può essere rappresentata da un passante che testimonia in favore, in alternativa ci si può affidare ai segni lasciati sull’asfalto.
Perdere una causa del genere significa rinunciare al rimborso e pagare le spese processuali, quindi prima di cominciare qualsiasi procedimento sarà necessario informarsi con la massima attenzione.