Il 4 marzo 1941 i reparti delle forze speciali britanniche, con l’aiuto dei norvegesi, iniziarono la cosiddetta Operazione Claymore nelle isole Lofoten, per combattere i tedeschi che avevano occupato la Norvegia.
Tutto iniziò nel giugno del 1940, quando Churchill ordinò la creazione di truppe in grado di intraprendere delle incursione dietro le linee nemiche (fondamentali nelle operazioni di sabotaggio) per far perdere il maggior numero possibile di uomini e fu così che venne formata la British Commandos, inizialmente composta da volontari della British Army che si posero sotto al comando di Louis Keppel Hamilton, un retroammiraglio. Il 21 febbraio 1941 la forza si riunì a Scapa Flow e da lì salpò alla volta del Nord.
Il 4 marzo gli Alleati arrivarono al largo delle isole Lofoten per dare vita all’Operazione Claymore. Trovarono ben poca resistenza e colpirono tutti gli obiettivi prefissati: fabbriche, depositi, pescherecci e mercantili nemici furono incendiati o fatti esplodere. Inoltre, vennero reclutati 314 volontari della zona, mentre 225 furono i prigionieri di guerra, tra cui una decina di norvegesi che collaboravano con i tedeschi. Alle 13 l’operazione era già conclusa.