Un rinvio a giudizio con l’accusa di peculato: è questa la conseguenza del comportamento tenuto da un generale degli agenti di custodia del carcere di Rebibbia che per due anni ha sfruttato un’auto blu per coprire i 23 chilometri che separano il penitenziario romano dalla sua abitazione di Ciampino.
Secondo l’accusa, tra il 2010 e il 2012 il militare non avrebbe mai usato la propria macchina, in quanto gli spostamenti erano garantiti da un autista di fiducia. Anche quest’ultimo, un assistente, è finito a processo e ora si cercherà di accertare con maggiore chiarezza le varie responsabilità. In alcuni casi, tra l’altro, l’auto blu è stata sfruttata per viaggi in Italia e non sarebbe mai stato pagato il Telepass in autostrada.