Il momento è uno dei più neri e la scelta di esonerare Pioli ne è la conferma. La Lazio prova a voltare pagina già in questo finale di stagione, ma è chiaro che gli errori siano stati commessi anche dalla società e che anche in giocatori abbiano le proprie responsabilità Nessuno è innocente in questo caso e per questo è necessario che Pioli non sia l’unico capro espiatorio. Certo, è alquanto difficile (impossibile, ndr) che Lotito o Tare ammettano di aver operato inadeguatamente sul mercato sia in estate, ma soprattutto a gennaio, quando non sono stati in grado di trovare un degno sostituto di De Vrij, per avendo avuto a disposizione mesi per cercarlo e individuarlo.
E allora dopo la cocente sconfitta nel derby il presidente ha deciso di staccare definitivamente la spina ed esonerare Pioli, facendo salire in prima squadra Inzaghi, che ora avrà una settimana per individuare le falle tecniche (ahimè con la difesa c’è poco da fare) e i problemi di quello che sembra essere un gruppo ormai sfaldato. Sette giorni a Norcia, per ora non si sa la durata del ritiro imposto dalla società, e poi la sfida contro il Palermo per quella che sarà la prima panchina in Serie A di Simone Inzaghi, uno che l’ambiente biancoceleste lo conosce dai tempi del secondo scudetto e che a questi colori è rimasto legato tanto da iniziare ad allenare anche le giovanili.
Il neo allenatore dovrà anche fare i conti con un ambiente inferocito, ma la Curva Nord vuole dimostrare che il tifoso biancoceleste è sempre presente e – come fatto sapere tramite Radiosei – promuoverà un’iniziativa per tenere unita la gente:
“Una grande manifestazione, per far vedere che i tifosi della Lazio ci sono, sono ancora qui. È un appuntamento che vogliamo dare per ricompattare l’ambiente, in cui ci sarà spazio anche per il nostro dissenso. Non abbiamo deciso ancora la data, dirameremo un comunicato appena avremo stabilito i dettagli”.