La caduta di una persona che cammina per strada provocata da una buca deve essere giudicata allo stesso modo di quella causata da un tombino. Come spiegato dal portale Laleggepertutti.it, la Corte di Appello di Taranto ha emanato una sentenza che fa ben capire quanto siano simili queste due situazioni.
Il pedone non ha diritto al risarcimento se si trova sul marciapiede, inciampa sul tombino, si fa male, ma conosce la via per averla percorsa più volte. Questo vuol dire che si ritiene la persona bene informata e consapevole dei rischi a cui va incontro: in poche parole, la caduta poteva essere evitata.
Un modo simile di ragionare viene usato per le strade illuminate di notte e che rendono visibili insidie e ostacoli. La persona infortunata non potrà giustificare l’accaduto con una distrazione temporanea.
Il racconto al pronto soccorso potrebbe mettere a rischio il risarcimento, come anche le fotografie del luogo della caduta. Inoltre, il rimborso è meno possibile in caso di pedone giovane, dunque capace di accorgersi in tempo del tombino oppure della voragine e di scansarsi.