Simone Inzaghi si è raccontato ai microfoni di Lazio Style Channel e non poteva non parlare della chiamata arrivata un mese, quando gli è stato chiesto di subentrare a Pioli:
“Il primo pensiero dopo la chiamata in prima squadra è andato ai miei ragazzi perché mi hanno dato la possibilità in questi anni di avere questa opportunità. Li abbiamo fatti crescere ed ottenuto vittorie importanti per la società, per il mio percorso e per quello dei ragazzi. Ho avuto la fortuna di riuscire a vincere e di togliermi tante soddisfazioni con i ragazzi del settore giovanile. Un grande grazie va a loro, l’unica macchia è non aver vinto quello scudetto che avremmo meritato, sarebbe stato il triplete, mai successo nella storia. Un gruppo costruito velocemente quindi nessuno si aspettava quanto fatto ma grandissimo lavoro da parte mia e di tutto lo staff. Sottolineo che senza il mio staff non sarei potuto arrivare da nessuna parte. Dopo sei anni di settore giovanile e 25 vissuti nel mondo del calcio un po’ di esperienza si acquisisce. Poi è normale che si possa sempre crescere e migliorare ogni giorno, soprattutto noi che siamo giovani”.
SULLA SQUADRA – “Allenando la prima squadra ci sono tante responsabilità in più ma penso che il mio atteggiamento non cambierà. Sicuramente avrò tante più responsabilità. Non è problema se mi chiamano per nome, con Mauri e Radu ho giocato. Ho chiesto solo rispetto perché essendo un gruppo di 25 giocatori tutti di ottima caratura il mister poi quando arriva la domenica deve fare delle scelte. L’allenamento? Seguirlo da lontano non è un rito che seguo, a volte sto con la squadra, a volte guardo tutto da lontano. Dipende dalla situazione“.
SUI SUOI MODELLI – “Ho avuto tanti modelli. Il primo allenatore è stato Materazzi, è grazie a lui che ho fatto il calciatore perché mi ha dato l’opportunità di giocare in Serie A. Ho cercato di prendere spunto un po’ da tutti: Mancini, Eriksson e Simeone. Prendo spunto da tutti, poi ci metto sempre del mio”.
SULLO STAFF – “Con Farris sono due anni e mezzo che lavoriamo insieme e c’è affiatamento, anche con il prof. Ripert. Qui abbiamo trovato persone preparatissime, come detto in precedenza un allenatore senza staff non può andare molto lontano”.
Lazio: Inzaghi: “Più responsabilità in prima squadra, ma non cambierò atteggiamento” - Sport Go
6 Maggio 2016 @ 20:02
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