Il 29 maggio 1176 quando le truppe di Federico Barbarossa combatterono contro quelle della Lega Lombarda nella battaglia di Legnano. Il primo, diventato imperatore del Sacro Romano Impero nel 1152, sin dall’inizio del suo mandato cercò di insinuarsi nella vita politica italiana per riuscire a controllare il territorio e dar vita a un impero universale e più volte scese in Italia con il suo esercito per affermare la sua supremazia.
Lo scontro decisivo avvenne propri oquel 29 maggio quando le due fazioni arrivarono allo scontro senza neanche avere il tempo di organizzare le truppe dato che, sebbene entrambe le parti sapessero della presenza dell’avversario, l’incontro tra Legnano e Borsano non era programmato. L’esercito imperiale contava circa 2-3mila soldati, mentre quello radunato dai Comuni Settentrionali, superava le 10mila unità, ma era composto principalmente da cittadini.
Le due parti si imbatterono l’una nell’altra a pochi chilometri da Legnano e, dopo un primo sopravvento dei soldati della Lega, Federico I riuscì a far allontanare gli avversari, che riuscirono a riorganizzarsi quando intercettarono il resto dell’esercito, grazie al quale riuscirono a ribaltare le sorti dello scontro. Federico barbarossa fu ferito mortalmente, ma riuscì a fuggire e il suo esercito fu battuto.