Symon Petljura è stato un politico ucraino nato a Poltava il 10 maggio 1879 e morto a Parigi il 25 maggio 1926. Nato in una famiglia cosacca, dopo aver frequentato le scuole parrocchiali decise di seguire un seminario per diventare prete ortodosso e proprio mentre iniziò a frequentarlo si iscrisse al Partito rivoluzionario ucraino e per questo fu espulso. Per sfuggire alla prigionia si trasferì, ma alla fine, nel 1903, fu arrestato a causa della pubblicazione di articoli contro lo Zar. Nel 1904 fu rilasciato, iniziò a scrivere per “Ucraina Libera”, ma la censura russa portò alla chiusura del giornale. Tuttavia, lui continuò a pubblicare prima su “Rada” e poi su “Parola”, di cui divenne editore. L’impero, però, procedette sempre con la chiusura delle testate e lui si trasferì a Mosca e continuò a scrivere per diversi giornali e riviste, anche utilizzando centinaia di pseudonimi.
Nel 1917 prese parte al primo Congresso dell’Esercito ucraino e fu eletto capo. Il 28 giugno 1917 divenne il primo segretario militare, ma a causa di contrasti con i politici decise lasciare il governo e nel 1918 divenne capo di una formazione militare che lo portò a tornare a Kiev. Dopo alcuni mesi di carcere, prese parte a un colpo di Stato e divenne capo del Direttorio, di cui divenne la figura principale dopo la l’inasprimento dei rapporti tra Ucraina e Russia Sovietica, ma dovette fare i conti con l’offensiva dei Bolscevichi, che riuscirono a conquistare Kiev e lo costrinsero a ritirarsi in Polonia, Stato con cui nel 1920 firmò un’alleanza. Nel 1924, dopo aver vissuto anche in altre città, si stabilì a Parigi e fondò la rivista “Tridente”.
Con lui al governo non si placarono le sommosse antisemite e questo fu motivo di dibattito in seguito al suo assassinio. Il 25 maggio 1926, infatti, Petljura fu ucciso da Sholom Schwartzbard, un anarchico ebreo nato in Ucraina e proveniente da una famiglia rimasta uccisa durante il pogrom di Odesa, che lo colpì con sette proiettili.