Giorgia meloni ha presentato il programma durante l’evento che si è tenuto all’interno dell’Auditorium Conciliazione. La candidata appoggiata da Salvini crede di poter vincere le elezioni rimontando anche i pronostici e ha spiegato che per governare Roma punterà su sette punti principali, i cosiddetti sette peccati della Capitale.
“Abbiamo presentato un programma estremamente articolato e oggi vorremmo prenderci alcuni impegni precisi e misurabili per i primi cinque anni di Amministrazione. Ci mettiamo la faccia tutti. La differenza tra noi e altri è che noi prendiamo in considerazione l’ipotesi di governare questa città e certe cose surreali che abbiamo sentito sono proposte di gente che magari non si pone il problema di governare in futuro. Abbiamo scelto sette obiettivi. Il sette è un numero simbolico a Roma, sette re, sette colli, sette come 753 a.C, data della fondazione. Non volevamo troppi obiettivi e su questi ci mettiamo la faccia e chiediamo ai romani di giudicarci nei cinque anni. I sette peccati della Capitale per noi sono le buche e il manto stradale disastrato, i trasporti, l’emergenza dei rifiuti, le famiglie abbandonate, il turismo in calo, le periferie dimenticate e l’assenza di regole che porta a tutte le forme di illegalità che abbiamo visto“.
BUCHE E MANTO STRADALE – La manutenzione stradale è difficoltosa e l’impegno della Meloni è quello di mobilitare 500 milioni di euro per far sì che nel 2021 non ci siano più strade classificate come pericolose. Come si fa? “Tagliando gli sprechi del Comune di Roma. Si può mettere mano al sistema delle partecipate, istituire una Holding comune e rivalutare il patrimonio”. Inoltre, nel primo anno di insediamento verrà rifatta la segnaletica stradale orizzontale e in cinque anni anche quella verticale.
TRASPORTO PUBBLICO – Idee chiare anche per il trasporto pubblico: la metro C dovrà essere completata e verrà richiesto un prolungamento fino a piazzale Clodio. Anche le altre linee, però, dovranno migliorare e la Meloni vuole prolungare la B1 fino a Casal Monastero, la B fino a Ponte di Nona e la A dovrà essere prolungata fino a Tor Vergata con i mezzi di superficie. La Lido-Roma e la Termini-Centocelle, invece, non devono essere di competenza della Regione.
RIFIUTI – L’obiettivo è passare dall’attuale 40% al 75% di raccolta differenziata chiudendo il ciclo dei rifiuti, La sfida vera è la TARI, che per la candidata va pagata in base alla quantità di rifiuti indifferenziati prodotti. Più differenzi e meno paghi. Ecco come eliminare i cassonetti e riempire la città di cestini multimateriali.
BARACCOPOLI, MOSCHEE E ALLOGGI – “Roma non merita il degrado delle baraccopoli abusive. Vanno sgomberate, proprio come i campi rom.Dei 18 campi nomadi di oggi, dopo averli chiusi, si fanno 12 boschi urbani. Di solito queste aree, quando vengono smantellare, vengono restituite alla città in condizioni pessime, mentre noi vogliamo farne delle vere e proprie foreste urbane per tutti i romani. Da 200 baraccopoli in cinque anni dobbiamo passare a zero. Da 100 moschee abusive a zero. Da 100 palazzi occupati a zero. Per l’emergenza abitativa Meloni pensa a 5000 nuovi alloggi popolari e al dramma dei senza tetto vuole rispondere con un sistema organizzato di dormitori pubblici comunali”.
FAMIGLIE – “Non è vero che le famiglie italiane non vogliono più fare figli, è vero che i figli sono diventati un bene di lusso“. L’obiettivo è passare da 57mila bambini negli asili e nelle scuole dell’infanzia a 70mila, azzerando la domanda. Le rette? Andranno ridotte del 20% per renderle accessibili a tutti. Inoltre, si vuole sperimentare l’asilo familiare in cambio di un rimborso da parte del Comune.
TURISMO – Roma deve fare del turismo un punto di forza e per questo bisogna agevolare la permanenza dei turisti, aprendo nuovi musei, migliorando le aree archeologiche esistenti e recuperando quelle abbandonate.
PERIFERIE – Oltre il 70% dei cittadini romani abita in periferia e i problemi sono molteplici, dal trasporto pubblico alla sicurezza. Allestire nuovi musei, sfruttare le zone verdi e creare centri di aggregazioni, spostare gli edifici pubblici e costruire nuove case sono alcune proposte per far tornare protagoniste le zone meno centrali della città.
Poi la frecciatina finale ai suoi avversari:
“C’è un uccelletto che m’ha detto che i grilli non saltano più come una volta e quando saltano bene arrivano più o meno all’altezza dei meloni. I gigli non vanno bene e c’è una Ferrari in panne sul raccordo all’altezza dell’uscita numero 12”.