Firmato in gran segreto il 29 aprile, tre giorni dopo, alle 14 del 2 maggio 1945, entrò in vigore la resa di Caserta, quella con cui le armate nazifasciste posero fine alla campagna d’Italia e affermarono la loro sconfitta.
Intitolato “Strumento di resa locale delle forze tedesche e delle altre forze poste sotto il comando o il controllo del Comando Tedesco Sud-ovest“, ordinava il “cessate il fuoco” a partire dal 2 maggio e a firmare il documento nella Reggia di Caserta furono il generale William Duthie Morgan e i plenipotenziari tedeschi Viktor von Schweinitz ed Eugen Wenner. Il primo agiva in rappresentanza di Vietinghoff, comandante dell’Armata ‘C’, comandante in capo della zona europea Sudovest e della Wehrmacht in Italia, e il secondo in rappresentanza di Wolff e con la delega di Graziani.