Le parole di Marchini sulla possibilità di celebrare le unioni civili hanno subito fatto scoppiare la polemica. Il candidato sindaco a Roma appoggiato da Forza Italia, infatti, all’ANSA ha detto quanto segue:
“Non ho nulla contro il riconoscimento dei diritti civili, ma non è compito del sindaco fare queste cose per cui non celebrerò unioni gay se dovessi vincere le elezioni“.
Parole che hanno portato altri esponenti politici, principalmente del PD, a replicare per manifestare il proprio disaccordo, condiviso anche dalla rete. Dopo Cirinnà, Boschi, Orfini e Giachetti, anche Giovanni Zannola è intervenuto:
“Il candidato sindaco Alfio Marchini, che per fortuna non diventerà mai primo cittadino, sarà forse libero dai partiti come dice, ma è sempre più asservito alle esigenze elettorali di Forza Italia, Ncd e di Storace che, per raggranellare un pugno di voti in più se ne inventa una al giorno. Oggi è il turno delle unioni civili. L’imprenditore afferma che se fosse sindaco non celebrerebbe mai le unioni civili tra coppie dello stesso sesso. Mentre tra qualche ora l’Italia compierà un passo importante approvando una legge attesa da anni e da milioni di persone, lui ne compie uno enorme, ma da gambero. Ricordo a Marchini che ogni sindaco deve agire nel rispetto delle leggi dello Stato e che, chi ha l’ambizione di amministrare una città, lo deve fare tenendo presente i bisogni e i diritti di un’intera comunità“.