Gianluca Donati, segretario mobilità della FIT CISL Lazio contesta nuovamente l’attacco mediatico attuato nei confronti dei sindacati confederali e ribadisce che quanto la gestione opaca di Atac e i continui disservizi, furono proprio loro a denunciarli nel momento in cui Marino divenne sindaco nel 2013:
“Appena insediata la giunta Marino e l’assessore ai trasporti Improta, facevamo il punto sulla gestione fallimentare di Atac, la sua gestione opaca e i disservizi causati da tutto ciò a utenti e cittadini. Puntare il dito contro il sindacato, ora, è un’operazione a dir poco ‘miope’ e denuncia piuttosto la volontà, nemmeno malcelata, di cercare ‘capri espiatori’ dove non sono, in un clima da ‘caccia alle streghe’ degno del peggiore medioevo”.
CHIAREZZA SULLE INCHIESTE – “Insieme ai rappresentanti di categoria di FILT CGIL LAZIO e UILT LAZIO, in data 8 novembre 2013, partecipammo ad un’audizione in Commissione mobilità di Roma Capitale. In quella occasione, ed è trascritto negli atti, nero su bianco, io chiesi in primo luogo chiarezza sulle inchieste che riguardavano Atac in merito alla truffa dei ticket e alla vicenda di Trambus, e altrettanta chiarezza sulle gare di appalto. Proprio sulla questione degli appalti, denunciai l’enorme spreco di denaro pubblico che stava avvenendo, e una erogazione dei servizi ai cittadini che non esitai a definire ‘carente’, insieme alla totale assenza di tutele dei lavoratori. Sentire oggi che i vertici dell’azienda puntino il dito contro i sindacati dicendo che proprio noi dobbiamo tornare a fare il nostro mestiere, è un’offesa verso chi, in questi anni, ha invece siglato accordi per il bene dell’Azienda e dei suoi dipendenti. Sempre nella stessa audizione, il sindacato confederale chiese alla politica chiarezza e trasparenza nelle vicende che riguardavano Atac. Si chiese una pianificazione nuova e più efficiente del trasporto pubblico, dignità e tutela dei lavoratori, meritocrazia, una vera lotta all’evasione, denunciando anche l’iniqua ripartizione di risorse tra le Regioni che penalizza il Lazio. Denunciammo noi, per primi e già allora, la vecchiaia dei mezzi, la manutenzione carente che metteva in pericolo non solo i cittadini ma anche gli operatori coinvolti come gli autisti e i macchinisti, chiedendo infine il recupero degli sprechi e una analisi degli appalti”.