Alcuni lettori hanno segnalato alla redazione di Newsgo uno strano e preoccupante addebito sull’estratto conto. Dopo aver fatto benzina e pagato con la carta di credito si sono accorti che, oltre all’importo del rifornimento, sono stati scalati dal saldo complessivo anche 101 euro.
La paura che possa trattarsi di una truffa o di un furto è stata immediata, fortunatamente la spiegazione è molto più semplice. I soldi non vengono addebitati, ma “congelati” per pochi giorni e poi riaccreditati.
Questo meccanismo si chiama “pre-autorizzazione”. In pratica, quando si fa benzina inserendo la carta di credito nell’apposito dispositivo che si trova nelle stazioni di servizio, il gestore non può sapere quanti litri saranno erogati e il costo finale. Quindi, l’attività commerciale si tutela congelando 101 euro, una sorta di garanzia di cui non sono responsabili le banche.
Lo stesso avviene in alcune prenotazioni online di alberghi, visto che le strutture ricettive vogliono tutelarsi nel caso chi ha pagato non si rechi poi nell’hotel per un qualsiasi motivo. Si può comunque storcere il naso per il fatto che magari il rifornimento viene effettuato prima di un viaggio e nei giorni successivi non si avrà denaro a disposizione sulla carta.
giovanni
16 Giugno 2019 @ 20:01
A me e’ sucesso e sono gia 15 giorni che aspetto il riaccredito. A prescindere dal disagio che tale sistema puo causare, mi chiedo se sia legale fare un prelievo FORZATO, perche’ si tratta di questo alla fine dei conti?
Il consumatore non e’ un’agenzia di Credito, tra l’altro ad interessi 0%!
Comunque a chi bisogna rivolgersi per richiedere il rimborso?
L’esercente dice che e’ la banca. La banca dice che e’ il circuito della cc, la cc dice che e’ l’esercente che non rilascia la differenza…