Far parte dell’elenco dei cattivi pagatori non può essere ovviamente augurato a nessuno, tenendo conto delle conseguenze che questa situazione comporta. In particolare, è necessario parecchio tempo per essere considerati nuovamente affidabili, ma ci sono dei casi, riassunti dal portale Laleggepertutti.it, in cui è possibile cancellarsi da questa lista.
Anzitutto, bisogna ricordare che “cattivo pagatore” e “protestato” non sono sinonimi. I cattivi pagatori sono coloro che hanno pagato, ad esempio, una rata in ritardo, mentre i protestati sono quelli che continuano a non pagare nonostante i solleciti della banca o non forniscono coperture per gli assegni.
La cancellazione dipende dal momento in cui ci si è regolarizzati. In particolare, chi è in ritardo con una o due rate potrà cancellarsi dall’elenco dopo 12 mesi, altrimenti i mesi salgono a 24 in caso di tre o più rate e così via. C’è poi una situazione molto delicata, quella dei cattivi pagatori in seguito a truffa.
In pratica, può purtroppo accadere che il truffatore utilizzi la carta di credito o il documento d’identità di una persona che ne è all’oscuro per ottenere un finanziamento. Bisogna segnalare il caso alle forze dell’ordine e poi avviare la procedura di cancellazione inviando un apposito modulo (a cui allegare la stessa denuncia): è l’unico modo per avere la cancellazione totale dei dati dall’elenco.