Roberto Giachetti ha rilasciato un’intervista all’Agi e ancora una volta, in riferimento ai risultati delle urne di domenica, ha definito quelli della Raggi voti di protesta. Un segnale per avvisare la vecchia politica del malcontento, ma il 19 giugno bisognerà scegliere chi sarà in grado di governare e lui non ha dubbi:
“Ho compreso il segnale di protesta dietro il voto di domenica, non prevedo un cambio di strategia quanto un cambio di scenario. Punterò sulle periferie e sui problemi concreti di Roma, la demagogia la lascio alla Raggi. Penso che il voto del secondo turno debba avere regole diverse, quelle della capacità di governo. E su questo piano non ci sono paragoni tra me e la Raggi”.
Punto fondamentale dal quale il PD dovrà ripartire, anche alla luce dei voti ottenuti municipio per municipio, sarà riconquistare la fiducia della periferia e il piano per riuscirci c’è:
“Realizzeremo aree pedonali e riapriremo i cinema e i teatri di cintura. Apriremo le scuole di pomeriggio, realizzeremo luoghi dove i giovani possano apprendere, sperimentare e fare impresa. Miglioreremo le infrastrutture per lo sport. La Roma del futuro sarà quella che si disegna nelle periferie. Dobbiamo tirar fuori le energie che ci sono e offrire nuove opportunità. Le periferie sono il punto chiave delle elezioni. I residenti dei quartieri periferici hanno più problemi di mobilità, servizi pubblici peggiori, minori opportunità professionali e culturali. Inoltre, nelle zone più disagiate la crisi economica è stata più dura e la speranza di vita è inferiore. Ecco, il voto delle periferie si riconquista così, facendo capire che si hanno idee chiare per sanare le diseguaglianze della società e si ha la forza amministrativa e l’esperienza per realizzarle”.