Il 17 giugno 1994 oltre 75 milioni di americani videro in diretta televisiva l’inseguimento sulle autostrade di Los Angeles che ebbe per protagonista O. J. Simpson, all’epoca ex giocatore di football e attore, accusato dell’omicidio di Nicole Brown Simpson, l’ex moglie, e di Ronald Lyle Goldman. Tutto iniziò quando i due furono ritrovati morti in casa poco dopo la mezzanotte del 13 giugno. Da subito, infatti, entrò nella lista dei sospettati e quello stesso giorno fu arrestato e ascoltato dalle forze dell’ordine, ma poche ore dopo uscì.
Tuttavia, nei giorni a seguire i sospetti nei suoi confronti non fecero altri aumentare si arrivò a formulare ufficialmente l’accusa di duplice omicidio, ma lui non si consegnò alla polizia e quando l’avocato riuscì ad entrare in contatto con lui, gli disse di non muoversi. Quando gli agenti arrivarono Simpson non si fece ammanettare e fuggì dalla finestra,
A quel punto iniziarono le ricerche e l’inseguimento partì sull’autostrada 405. O. J. Simpson minacciò più volte di suicidarsi ma in serata, intorno alle 20, 45, dopo aver sostato un’ora nei pressi della sua abitazione, si arrese e fu arrestato.