“Scendo in campo per la gente, per i romani e le romane che hanno bisogno di una politica fresca, concreta, che sia vicina alle persone e che contribuisca ad alleggerire le sofferenze delle famiglie più in difficoltà. In questo ritengo che Roberto sia la persona più giusta, lo ha dimostrato in passato militando al fianco della Bonino e di Pannella e lo dimostra oggi parlando di una rinascita della Capitale. Roberto mostra di avere una sensibilità sociale non pari ad altri oltre che una competenza amministrativa di tutto riguardo. Credo che in questo momento sia la persona giusta affinché, come recita il suo slogan, Roma torni Roma. È una persona perbene e dopo lo scandalo vergognoso di Mafia Capitale, che ci ha messo in ridicolo in tutto il mondo, abbiamo più che mai bisogno di persone come lui. Basta con i cantieri infiniti, con i mezzi lenti e mal funzionanti, con le lamentele dei turisti che non trovano la giusta accoglienza. Io credo che Roberto saprà dare il giusto volto a Roma che deve necessariamente tornare a essere la prima capitale europea come lo era in passato”.
Perché gli elettori dovrebbero scegliere lei?
“Io dico sempre che non devono votare me, ma devono credere in me, in ciò che dico e in ciò che faccio ogni giorno da molti anni. Questi due mesi di campagna elettorale sono stati solo l’ultima tappa del mio cammino umano e sociale. Io sono per la tutela della famiglia e per la riqualificazione del piccolo e medio artigianato. Sa fino a qualche anno fa a Roma c’erano più di mille forni, oggi invece ne sono rimasti un centinaio. Perché? Il piccolo imprenditore è affaticato dalle tasse, dalle tante restrizioni economiche statali e poi si sente solo ed è così costretto a licenziare i suoi dipendenti. Con me lavorano da ormai tanti anni 14 dipendenti, sono sempre gli stessi, siamo una famiglia e faccio di tutto per garantire loro un lavoro e una vita sereni perché se la mia attività a Centocelle è rinomata lo devo innanzitutto al lavoro che svolgono ogni giorno con impegno. Il mio lavoro nasce dalla “reciprocità” e proprio da questo dialogo comune baserò la mia attività politica (se i cittadini lo vorranno)”.
Per far ripartire Roma, devastata dal degrado e dai disservizi, quali saranno gli interventi da considerare fondamentali da subito?
Roma non è devastata, Roma è trascurata. Tuttavia, legalità, infrastrutture e patrimonio artistico. Dopo lo scandalo di Mafia Capitale la nostra città ha bisogno di gente onesta. Se non sappiamo governare l’ordinaria amministrazione come possiamo rispondere al pericolo dell’Isis e tutelare la sicurezza dei nostri cittadini e dei milioni di visitatori che ogni anno ci onorano della loro presenza? Bisogna investire sulle infrastrutture: mezzi pubblici, viabilità. Attraversare Roma nelle ore più trafficate sembra trovare la soluzione di un labirinto. Così come è urgente rilanciare il nostro “petrolio”: il patrimonio artistico che tutto il mondo ci invidia. I turisti vengono da ogni latitudine del globo per ammirare il Colosseo, i Fori imperiali, il Teatro di Marcello, il Vittoriano, le mostre d’arte delle Scuderie del Quirinale, l’elenco è infinito. E noi? Cosa offriamo? Sappiamo investire per dare lavoro a tanti nostri giovani neolaureati?”.
Marino la scorsa settimana ha attaccato Renzi e Giachetti con queste affermazioni: “Renzi forse ha dimenticato di essere intervenuto chiaramente sul fatto che io non fossi più sindaco di Roma. E Giachetti è stato scelto da Renzi. Forse Renzi si sente rassicurato sul fatto che Giachetti risponderà a Palazzo Chigi”. Cosa pensa di queste affermazioni?
“Sono poco interessato a questo linguaggio di sistema. Se lei ponesse questa domanda a un cittadino qualunque le risponderebbe di essere stanco e svilito da questi giochetti politici. La gente ha bisogno di credere nelle persone, nell’altro e non più nei partiti e nei meccanicismi che stanno alla loro base”.
Lei si definisce un artigiano al servizio del popolo. Come si rilanciano le piccole realtà commerciali di Roma?
“Sono e resterò sempre un cittadino, un artigiano, un uomo del popolo. Non sarò mai un politico o peggio ancora un politicante quei panni mi starebbero stretti e li indosserei poco bene. Più che fare politica, la mia scelta è quella di essere “l’artigiano dei romani” aiutando i cittadini della nostra città a risolvere i loro piccoli problemi. Cosa fa un artigiano, un fornaio? Provvede con il suo lavoro affinché sulla tavola di ciascuno non manchi il pane fresco e fragrante che accompagna ogni pasto. Lavora di notte, da solo, quando tutti dormono, spesso nel silenzio, ma contribuisce nel suo piccolo alla gioia di tanti. Questa è la missione di servizio e non di potere che voglio esercitare in Campidoglio se avrò la fiducia dei cittadini. Le piccole realtà si rilanciano parlando direttamente con il commerciante, imparando a immedesimarsi nelle sue richieste e nei suoi bisogni e soprattutto cercando di trovare una strada comune che permetta alla piccola realtà commerciale – come dice lei – di rifiorire e alla politica di tutelarla. Inoltre, bisogna valorizzare il territorio, la grande bellezza che Roma ci dona da secoli”.