La terza Corte di Assise ha confermato l’assoluzione per i cinque medici del Pertini indagati nel caso Cucchi. Per Aldo Fierro (primario del reparto detenuti) e i medici Stefania Corbi, Flaminia Bruno, Luigi De Marchis Preite e Silvia Di Carlo era stata chiesta la condanna per omicidio colposo, ma tutti, dopo la condanna in primo grado e l’assoluzione in appello, sono stati scagionati “perché il fatto non sussiste”.
Non è mancata la reazione di Ilaria Cucchi, la sorella del geometra morto il 22 ottobre 2009, che sul proprio profilo Facebook ha scritto quanto segue:
“Ciao Stefano, Tu eri già così. Lo sei sempre stato. Noi non ce ne siamo mai accorti ma non abbiamo colpe perché in fin dei conti tu eri già così. Eri già morto quando stavi con noi alla tua ultima festa di compleanno, eri già morto quando ti hanno visto il giorno prima del tuo arresto varcare la soglia degli uffici del comune e della provincia. Eri già morto quando ti hanno visto correre ed allenarti 4 ore prima del tuo arresto. Eri già morto quando ti hanno arrestato. Non se ne era accorto nessuno. Magari sei deperito e dimagrito dopo morto. Magari diranno così. Ma tu sei sempre stato morto. Non se ne sono accorti solo i periti Cattaneo, Iachipino e Grandi.
Questa notte ho avuto un incubo. Ho sognato che mi tagliavano gambe e braccia.
Ma questo è successo il 22 ottobre del 2009. Mi sono rimasti però occhi per vedere, testa per capire e cuore per amare. Mio fratello è un classico caso di malagiustizia ma non perché è stato pestato violentemente dopo il suo arresto, non perché dopo non è stato curato all’ospedale Pertini ma perché non si deve mai arrestare un morto. Mai. Stefano ti voglio tanto bene. Chiedo scusa ai miei genitori per quello che stanno passando”.