L’inizio di stagione della Lazio è stato da incubo, non c’è altro modo per descriverlo, ma ora si può solo migliorare e lo sa bene anche Danilo Cataldi che, come il resto della squadra, vuole accantonare lo scorso campionato e far vedere a tutti il suo vero valore, quello espresso due anni fa. Dal ritiro di Auronzo di Cadore il centrocampista biancoceleste, che quest’anno indosserà la maglia numero 5, ha parlato della preparazione e di quello che si aspetta:
“Il quadro è buono, stiamo lavorando bene, soprattutto dal punto di vista fisicoo. Abbiamo corso molto, anche nelle partitelle si lavora con una buona intensità. Siamo contenti di quello che stiamo facendo e ci stiamo concentrando sul lavoro”.
SU KEITA E ANDERSON – “Non l’abbiamo gestita noi, siamo calciato e questo sono situazioni che gestisce la società. Con Keita c’è stata una chiacchierata con gruppo e staff, ha spiegato la sua situazione e poi ha ripreso ad allenarsi”.
SULLO SCETTICISMO – “Ci può stare perché è stato un inizio di stagione travagliato, diverso da quello che ci si aspettava. Sarà il campo a parlare e se faremo bene sono sicuro che i tifosi ci daranno una mano”.
SUI TIFOSI – “Difficile dire qualcosa ora. Il loro apporto ci manca e ci è mancato anche la scorsa stagione, non ne facciamo un mistero. Due anni fa, quando facemmo una serie di vittorie, loro ci hanno dato una grandissima mano. L’anno scorso non è stato positivo e posso solo chiedergli di starci vicino”.
SUL SUO RUOLO – “Importante conoscere il ruolo, al di là dell’assenza di Lucas, credo che sia una cosa da fare. Però io mi alleno e sto a quello che mi dice il mister e cerco di dare sempre il massimo. Anche nell’amichevole di oggi ho giocato prima davanti la difesa e poi con Morrison ci siamo cambiati. Biglia? Non l’ho sentito, gli ho solo mandato un messaggio per la finale di Coppa America. Se rimarrà sarà meglio per noi”.
SUGLI OBIETTIVI – “Come gruppo mi aspetto di fare qualcosa di più da tutti perché dall’anno scorso sono cambiati alcuni giocatori, sono andati via pezzi importanti e persone carismatiche dentro lo spogliatoio, per questo tutti dovremo dare qualcosa di più. Io personalmente vorrei confermare quanto fatto due anni fa. La scorsa non è stata una bella stagione, voglio fare qualcosa di importante per la squadra, la città e i tifosi”.
SUL NUMERO DI MAGLIA – “Numero definitivo scelto a prescindere dal ruolo. Volevo prenderlo due anni fa ma lo aveva Biglia, poi l’ha avuto Braafheid. Lo avevo nelle finali scudetto Primavera e ce lo aveva Zidane. Se ho avvisato Brocchi? Ancora no”.