Sono passati cinque anni esatti dalla morte di Bernardino Budroni, 40 enne di Fonte Nuova ucciso da un colpo di pistola dopo un inseguimento della Polizia sul Grande Raccordo Anulare all’altezza dell’uscita Nomentana.
Nei mesi scorsi il caso è tornato d’attualità con alcuni manifesti che sono comparsi in giro per Roma: il poliziotto che ha esploso il colpo è stato assolto dall’accusa di omicidio colposo nel processo di primo grado e la famiglia pretende chiarezza.
Secondo l’avvocato di parte civile, lo sparo sarebbe avvenuto ad altezza uomo e con una traiettoria diretta, come provato dalla posizione dei fori dei proiettili sulla macchina di Budroni. Inoltre, l’auto era ferma e col freno a mano tirato.
Il 30 luglio del 2011 Budroni morì all’alba dopo un inseguimento. Verso le 5 era fuggito da via Quintilio Varo, in zona Cinecittà, all’arrivo della Polizia, accorsa in seguito alla segnalazione di una lite.
Il 40 enne aveva cercato di entrare nell’appartamento della ex fidanzata e la donna aveva contattato il 113. La fuga duro circa trenta minuti. Come si può leggere nei giornali di cinque anni fa, Budroni aveva avuto anche una lite con la donna, senza alcuna denuncia e poi il tentativo di entrare nuovamente nell’appartamento.