Jim Morrison, all’anagrafe James Douglas Morrison, nacque a Melbourne l’8 dicembre 1943 da un ufficiale della marina e da una casalinga. Cantante, poeta, film-maker, è considerato soprattutto una leggenda della musica. Di famiglia medio borghese, aveva due fratelli, con cui non ebbe molta complicità, tanto da non sentire mai un particolare legame con loro. La sua infanzia fu segnata dai continui traslochi a causa dei trasferimenti di suo padre, motivo per cui crebbe diventando un bambino difficile, turbolento e immerso in un contesto di solitudine. Nella sua breve vita provòo a spronare costantemente la gente ad abbattere le proprie barriere mentali, quelle imposte dalla società.
I rapporti non eccellenti con la famiglia lo portarono a trasferirsi altrove appena si presentò l’occasione, arrivata con la scelta dell’università, l’UCLA (università cinematografica). Durante gli studi si creò una cerchia di amici, tra cui Ray Manzanek, futuro chitarrista e componente dei Doors, che lo coinvolse nelle sue attività musicali, come alcuni concerti da lui organizzati. Quando un suo cortometraggio fu rifiutato per un’apparizione al Royce hall, Jim decise di lasciare l’università. Da quel momento iniziò a frequentare la spiaggia di Venice, iniziando a comporre alcuni pezzi come Hello, I love you e End of the night. Proprio in quel periodo i due amici diedero vita al gruppo The Doors, nome ricavato da alcuni pensieri di Jim Morrison: “Ci sono cose che si conoscono e altre che non si conoscono. Esiste il noto e l’ignoto, e in mezzo ci sono Le Porte (The Doors). I Doors sono i sacerdoti del regno dell’ignoto che interagisce con la realtà fisica, perché l’uomo non è soltanto spirito, ma anche sensualità. La sensualità e il male sono immagini molto attraenti, ma dobbiamo pensare a esse come alla pelle di un serpente di cui ci si libererà”.
Intanto, il cantante arrivò al punto di prendere pasticche di LSD con grande facilità, trovandosi a compiere azioni bizzarre e discutibili, come quella di andare nel deserto per provare la mescalina nella sua forma pura: aveva letto che, secondo alcuni studi, dava effetti di vera follia. Con l’uscita del primo album del gruppo, uno dei migliori esordi della storia del rock, Jim Morrison divenne un’icona per milioni di fan, un avvincente ribelle, mentre per l’America ben pensante divenne una sorta di pericolo pubblico. Proprio a causa dei suoi inviti alla trasgressione l’FBI aprì un dossier su di lui. Anche la sua vita sentimentale, decisamente “affollata”, fu segnata da eccessi e da comportamenti lunatici e imprevedibili: passava dalla calma ad attacchi di violenza. Nel 1970 sposò Patricia Kennealy, giornalista e scrittrice, con rituale Wicca, ma l’unione durò ben poco a causa della poligamia del cantante. Quando, durante le interviste, parlava del gruppo e delle influenze musicali, lo descriveva così: “Credo che i Doors siano un gruppo rappresentativo dell’America. L’America è un miscuglio con un unico sapore definito, e così noi. Le nostre influenze derivano da una miriade di diverse fonti che noi abbiamo amalgamato, mischiando stili divergenti nelle nostre cose… Siamo proprio come il Paese. A uno straniero l’America deve sembrare un comico guazzabuglio. È come per i Doors. Noi proveniamo da aree differenti, da diverse tendenze musicali. Siamo diventati un’unità con un duro lavoro, un sacco di sforzi. Tutte le cose che le gente dice dell’America si possono dire dei Doors”.
La storia più importante di Morrison fu quella con Pamela Courson, che lui stesso definì la sua compagna “cosmica”, incontrata a Los Angeles nel 1965. Nel 1966 conobbe Andy Warhol e nel 1968 il poeta beat Michael McClure gli propose di apparire come protagonista nella trasposizione cinematografica di The Beard, mentre Gregory Dunne gli chiese di essere il protagonista del suo film Panico a Needle Park. In entrambi i casi declinò l’offerta. In seguito accettò solo la comparsa nell’unico film californiano della Varda, Lions Love. Nel 1969 uscirono il film HWY Una pastorale americana, con Jim Morrison protagonista e Feast of Friend, lungometraggio che documenta le esibizioni dei Doors, presentato in diversi festival cinematografici americani. La raccolta di versi e pensieri “I Signori. Appunti sulla visione” (pubblicata prima in forma privata, poi, nel 1970, dall’editore Simon & Schuster) contiene diverse riflessioni di Jim Morrison sul cinema, che a suo parere non derivava “da pittura, letteratura, scultura, teatro, ma dagli antichi rituali popolari. È la manifestazione contemporanea di una storia d’ombre evolutasi, il piacere di immagini in movimento, una credenza nella magia (…) Il cinema ci riporta all’anima, religione della materia, che assegna a ogni cosa la sua particolare divinità e vede dèi in tutte le cose e gli esseri”.
Nel 1971 si trasferì a Parigi con Pamela Courson, con la volontà di dedicarsi solo alla scrittura e smettere di bere. Ma all’età di 27 anni, il 3 luglio 1971, Jim Morrison morì in circostanze mai chiarite del tutto, trovando la tanto decantata fine e lasciando tutto ciò che possedeva alla sua compagna. Secondo la versione ufficiale morì nella casa in cui la coppia alloggiava da alcuni mesi, nel quartiere Le Marais, e fu ritrovato privo di vita nella vasca da bagno. La sepoltura avvenne pochi giorni dopo alla presenza di poche persone e quando gli amici giunsero in città non ebbero la possibilità di vedere il cadavere. Sull’artista non è stata fatta neanche l’autopsia e il certificato medico parla di una “morte naturale” causata da un arresto cardiaco. In un articolo apparso sulla rivista Rolling Stones fu smentita la versione ufficiale: sembra infatti che sia morto nel bagno di un locale parigino e che una cantante, Marianne Faithful, giurò di mantenere il silenzio sugli eventi che causarono realmente causato la morte, per overdose da eroina, del cantante. Alcuni sostengono che Jim Morrison sia ancora vivo e che abbia inscenato la sua morte per sottrarsi alla pressione della popolarità e dedicarsi alla poesia, magari assieme a Pamela. Si è anche ipotizzato che si sia trasferito in Africa seguendo le orme del suo poeta-culto, Arthur Rimbaud, e si dice che prima della morte abbia chiesto di inscenare la sua morte per portare il gruppo all’attenzione del Paese. Ha anche proposto di utilizzare il nome “Mr Mojo Risin” per contattare l’ufficio una volta nascosto in Africa. Steve Harris, assistente di Jac Holzman, ricorda che Jim Morrison gli ha chiesto quali conseguenze avrebbe avuto la notizia della sua presunta morte. Animale da palcoscenico, considerato il simbolo dell’inquietudine giovanile, eroe maledetto e profeta della libertà, è stato soprannominato il Re Lucertola – Lizard King e spesso è stato accostato a Dioniso, divinità del delirio e della liberazione dei sensi.
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Il leader e frontman della band The Doors è stato uno dei maggiori esponenti della rivoluzione culturale degli anni Sessanta e uno dei più grandi cantanti rock della storia: nel 2008 la rivista Rolling Stones ha stilato una classifica dei 100 migliori cantanti e lui è risultato il 47°, mentre l’anno successivo si è posizionato al 22° posto nella classifica dei 50 più Grandi Cantanti del Rock stilata dalla rivista britannica Classic Rock. Per il trentennale della sua morte, nel 2001, è stato pubblicato un DVD, The Doors – 30 Years Commemorative Edition, mentre per il quarantennale Manzarek e Krieger, con Dave Brock alla voce, hanno organizzato un tour mondiale per onorare l’amico scomparso.
Jim Morrison: eroe maledetto e profeta della libertà morto prematuramente il 3 luglio 1971 | ITMTelevision
3 Luglio 2014 @ 10:52
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