Con lo scopo di verificare le condizioni dei due laghetti artificiali di Villa Ada, il Presidente della Commissione Ambiente On. Daniele Diaco e il Portavoce Parlamentare On. Paolo Bernini hanno effettuato un sopralluogo nel parco e hanno constatato la necessità di far effettuare ulteriori interventi a tutela delle specie animali presenti:
“Constatando che le condizioni del lago più piccolo erano ancora allarmanti, sono stati disposti ulteriori interventi di manutenzione e di azioni per la tutela dei pesci e delle tartarughe presenti in gran numero e appartenenti a specie diverse, tra cui una protetta dalla CITES. Infatti abbiamo verificato la presenza di numerosi esemplari di trachemys scripta elegans, ovvero tartarughe dalle guance rosse, presente nell’Allegato B – Appendice II della Convenzione di Washington C.I.T.E.S., il cui commercio e detenzione sono regolamentati da specifici regolamenti internazionali, in virtù dei quali occorre presentare idonea documentazione giustificativa che provi la legale provenienza degli specimens”.
TUTELA SPECIE PROTETTE – “Per questo, il Movimento cinque stelle ha inviato una lettera urgente al Comandante della Cites Dott. Manicone, informando lo specifico ufficio, riguardo la presenza nei laghetti di Villa Ada di tali esemplari appartenenti a specie protette. È stato inoltre disposto, grazie alla disponibilità e alla collaborazione dell’Assessore all’Ambiente Paola Muraro, l’installazione di un sistema di tabellonistica, necessario per informare i cittadini sul divieto di abbandono di ogni specie animale, in particolar modo se appartenenti a specie protette e disponendo anche il totale divieto di alimentazione di ogni specie animale. Se fosse necessario aiutare gli animali con l’alimentazione, l’intervento sarà valutato e disposto dal Comune con la collaborazione dei veterinari e dei tecnici esperti del Comune. Infatti, tutti gli animali presenti nei due laghetti, sono stati abbandonati in modo illegale, scellerato e senza alcun senso di responsabilità e la loro cura e gestione sono ora a carico del Comune di Roma.”