Quella della Metro C è una storia infinita ed è proprio di oggi la notizia dei 32 avvisi notificati dalla Guardia di Finanza a funzionari pubblici (quelli che hanno gestito l’appalto per la realizzazione della linea) e ai due ex sindaci di Roma, Alemanno e Marino. A tutti viene contestato un danno erariale di 253 milioni di euro.
Il Codacons ha fatto sapere che interverrà dinanzi la Corte dei Conti del Lazio nel procedimento aperto dalla procura contabile e relativo alla Metro C
“Il danno erariale ipotizzato alla Corte dei Conti, pari a 253 milioni di euro, è immenso – afferma il Presidente Carlo Rienzi –. Si tratta di risorse ingenti di cui è stata privata la collettività, e se saranno confermati gli illeciti per cui procede la magistratura contabile, sarà inevitabile una azione legale da parte del Codacons per chiamare i responsabili a restituire ai romani quanto indebitamente percepito fino all’ultimo centesimo. La metro C si conferma l’opera più costosa, più lenta e più controversa d’Europa – prosegue Rienzi -. A distanza di 10 anni dall’inizio dei lavori la linea non è stata ancora completata, con un mega-ritardo di sei anni sul tabellone di marcia, e dopo i recenti ritrovamenti archeologici i cittadini non hanno alcuna certezza circa il completamento dell’opera. Una vergogna tutta italiana costata oltre 3,7 miliardi di euro che si arricchisce ora di un nuovo capitolo, contro il quale il Codacons avvierà le dovute azioni risarcitorie per conto degli utenti della capitale”.