Dal ritiro di Pinzolo interviene in conferenza stampa mister Spalletti, che sta preparando la Roma per la nuova stagione. I giallorossi dovranno farsi trovare pronto in vista del preliminare di Champions League di agosto.
SUI NUOVI – “Le sensazioni sui nuovi ragazzi? Non vedo fuoriclasse, ma giocatori che possono essere comodi per integrare le qualità dei giocatori della prima squadra. Alisson grande fisicità, grande presenza e personalità. Mi piace. Sono curioso di Iturbe. Voleva sapere il mio pensiero nei suoi confronti oggi e io gli ho detto di essere curioso di vedere con i miei occhi le sue qualità. Sono predisposto molto bene nei suoi confronti perché le cose più importanti ce le ha. Il nostro sarà un periodo lungo e niente andrà a scalfire il nostro obiettivo finale. Paredes lo conosco abbastanza perché sono di Empoli e l’ho visto giocare. Ha qualità facilmente rimarcabili, gli manca un po’ di velocità, un po’ di qualità nella scelta. Mario Rui può sostituire Digne. Ha grande carattere, è disponibile. Sotto l’aspetto della fisicità non è il massimo. Seck è bellino, rincorre, scivola, si prende responsabilità e ha voluto far parte della nostra squadra. Ricci l’ho seguito e ci ha fatto una buonissima impressione. Gerson ha sicuramente delle doti, non è facile creargli un ambiente che possa subito fargliele mettere a frutto. Mancano El Shaarawy, De Rossi, Florenzi e Nainggolan che hanno ricevuto il permesso obbligato, è un lavoro fare il calciatore a questi livelli, importante e stressante e dovevano per forza staccare un attimo”.
PRIMA AMICHEVOLE – “Non mi aspetto e niente e mi aspetto tutto domani. Fondamentale l’idea di squadra e la voglia di essere squadra. Cercheremo di fare meno tocchi possibili, spostare la palla diventa fondamentale e l’anno scorso è stato il nostro marchio da un certo punto del campionato. Dobbiamo riprenderlo subito: comandando il gioco, attraverso il carattere delle situazioni di gioco, può fare la differenza per sopperire alle differenze. Non ci deve venire a mancare la ricerca di andare dietro la linea difensiva. Bisogna sempre andare ad allungarla, bisogna stare corti e l’anno scorso lo abbiamo fatto beino e non bene. Più corti possibili perché si aiuta il centrocampo e il centrocampo ci aiuta. Palla scoperta e coperta va fatta in maniera più svelta e precisa ma è chiaro che poi ci vorrà questa qualità di impatto fisico perché il nostro campionato fa la differenza e chi non lo ha ci deve mettere qualcosa in più oltre a un grande impegno perché i contrasti vanno fatti i duelli vanno vinti. Fase di possesso, non possesso, sono due distinzioni corrette e poi c’è la fase di nessuno”.
SU PJANIC E IL GAP CON LA JUVE – “Mire mi ha chiamato la sera prima di partire per Torino e ci siamo detti delle cose che riguardano noi. Mi ha fatto molto piacere ovviamente. Su qualche dichiarazione fatta bisogna che mi accerti anche se non vedo niente di brutto. So come si lavora alla Roma e l’amore che circonda la Roma quindi fare delle differenze mi viene difficile perché non conosco le altre squadre. Se lo dice lui è sicuramente un ambiente in cui si lavora bene, è un professionista e la Juve è stata brava a prendere un giocatore come lui perché ha qualità di scelta e di piede. Se lo godranno sicuramente, noi dobbiamo trovare la soluzione: qualcuna ce l’abbiamo già casa, qualcuna verrà. Il gap con la Juve? Il nostro obiettivo è confrontarci ad armi pari con Juve, Napoli, Fiorentina, Milan, Inter, Sassuolo e Lazio. Chiaro che se si fa una partita a poker e al tavolo c’è un giocatore che ha vinto gli ultimi tornei, ha vinto le ultime mani e ha molte fish e controlla il gioco.. come si fa? La situazione è questa. Loro sono stati bravi e quest’anno dobbiamo trovare le soluzioni per sopperire a questo. Il nostro avversario ha il cervello forte”.
SUL MERCATO – “Juan Jesus è un giocatore di prima qualità e noi stiamo cercando di fare mercato puntando giocatori di prima qualità. Anche in considerazione, con la valutazione, di quello che la società può permettersi. Nacho? Sono giocatori che sono monitorati da Walter e son chiacchiere corrette perché abbiamo bisogno minimo di due difensori. Questi giocatori duttili, diventa fondamentale averli. Ti faccio un esempio: in questo momento viene Juan Jesus e se lui è a disposizione insieme a Zukanovic, ti viene a mancare Manolas un sinistro a destra fa difficoltà. Uni sinistra a destra difficilmente ci gioca, un destro a sinistra sì. Abbiamo Gyomber, anche altri giocatori. In questo caso qui dobbiamo anche prendere giocatore che possa fare centrale e terzino perché Rudiger ci ha fatto comodo nella sua duttilità. Non siamo un cantiere aperto, questo calcio è diverso. Il rischio di fare le cose subito può farti perdere occasioni che puoi fare tra una settimana”.
SUL MODULO – “Noi vogliamo esercitare il nostro modo di stare in campo durante la prossima stagione con la difesa a 4 e la difesa a 3. Lavoreremo anche sulla difesa a 3. La squadra dovrà essere pronta a cambiare”.
SU BALDINI – “Non lo se tornerà, però mi farebbe piacere perché è un professionista valido ed esperto. Ci parlo spesso perché è uno dei miei amici. So che è molto vicino alla figura del presidente, ma poi riguarda loro”.
SU DZEKO – “Posso valutare solo la sua volontà di far bene. L’anno scorso l’ho aiutato più di tutti, ora valuto quello che fa e se mantiene questa intenzione è lui il centravanti della Roma”.
SUL SUO CONTRATTO – “Sì, il mio contratto scade quest’anno e non c’è il rinnovo automatico. Lo dirà la stagione se sarà l’ultimo o il primo. Non voglio stare comodo, voglio sentirmi acceso. Voglio che i giocatori sappiano che mi gioco la prossima stagione. Voglio rimanere e chi non è d’accordo è già un messaggio. Qui le cose cambiano velocemente: bisogna lavorare in maniera professionale e nella Roma sopratutto. Il giochino è creare più aspettative possibile e se non fai bene e non ti piazzi bene… Nella precedente situazioni ci sono stato benissimo, poi sono andato via. Poi il contratto o meno servono a voi”.
SU STROOTMAN – “Per fare una buona squadra servono tanti leader perché è un campionato difficile e in una squadra forte come la Roma servono i leader. Strootman già lo, ma ne servono altri e non dobbiamo caricarlo troppo. Per quello che ha passato ha bisogno di un periodo in cui non sarà al massimo della sua efficienza. Lui è uno forte, molto forte”.
SU SZCZESNY – “Stiamo lavorando per riportare Szczesny. Ci vogliono due portieri forti, è sempre un vantaggio. Per ora ne abbiamo due, Lobont e Alisson”.
SU EL SHARAAWY – “Lo escluderei, fin da subito. Non so chi l’abbia scritto. Ho fatto giocare tutti prima punta, ma in quel settore lì va ad essere una considerazione forte. Quella di ricever palla spalle alla porta o di taglio, venendo lungo, ti trova davanti all’avversario, bacchettandoti da dietro. Stephan ha invece bisogno di un po’ di spazio. Iturbe, invece, potrebbe farlo. Anche a Salah ho chiesto di stare dentro il campo, ma poi lui, con quella faccetta gentile, mi chiede ‘posso andare più in là?”.
SUI CALCI PIAZZATI – “Secondo me abbiamo diversi giocatori che hanno qualità e hanno carattere per battere le punizioni. Florenzi, El Shaarawy, Perotti, Totti, Iturbe, Salah. Pjanic è uno specialista, ma noi ne abbiamo altri. Ci sarà una corsa a prendersi quelle responsabilità. Anche De Rossi può batterle”.