La sua storia in biancoceleste non è nata sotto una buona stella. Quando Candreva fu annunciato come rinforzo della sessione invernale del 2012, i tifosi lo accolsero come il rinnegato e con uno striscione che non lasciava spazi a nessun dubbio:
“Benvenuto all’inferno”.
Bordate di fischi e quella voglia di finire la stagione il più presto possibile per cambiare aria, ma poi a cambiare tutto c’ha pensato un gol, quello contro il Napoli dell’aprile 2012 che lo portò a correre sotto la Nord. Un gol che ha cambiato tutto e che fece diventare Candreva il beniamino della squadra, il giocatore in cui si riconoscevano i tifosi, pronti a vederlo con la fascia da capitano al braccio sinistro. E anche lui prometteva amore dopo aver firmato il rinnovo:
“Alle persone che mi conoscono l’ho sempre detto che volevo rimanere qua, e nella prima conferenza stampa dissi che sarei voluto diventare una bandiera. Non ho mai pensato di lasciare la Lazio”.
Poi, però, il vento è cambiato di nuovo, quella fascia non gli è mai arrivata, i mal di pancia sono aumentati e due giorni fa è diventato ufficialmente un giocatore dell’Inter. “La realizzazione di un sogno“, ha aggiunto all’ombra della Madonnina. C’è stato subito chi l’ha attaccato per non aver detto neanche una parola ai tifosi e lui oggi, invece, ha lasciato il suo messaggio acquistando una pagina del Corriere dello Sport:
“Sono stati quattro anni e mezzo bellissimi e indimenticabili. Ringrazio tutte le persone che mi hanno accompagnato in questo magnifico percorso, ma soprattutto ringrazio Voi TIFOSI della Lazio. Oggi è il cuore che mi spinge a scrivere queste poche parole, quel cuore che avete saputo riempire con tanto affetto e che vi è riconoscente. Non vi dimenticherò